DEI SIGNORI DI FAUQUEMONT 4;7 ccnda per darsene tanta cura; ma, qualunque ella si fosse, deve certamente essere stata cosa di grande rilievo, se per altro la brama di vincerla contro il competitore non li spingeva entrambi più che qualsiasi altra cosa a contrastarsi fra ìoro questa subavvocazia. Gerardo maneggiò così bene 1’ affare presso l’imperatore Alberto I, che questi nel 20 ottobre del i3o2 dal suo campo presso Cologua gli concedette il potere di ritirarla entro due anni, ad duos anrios, dalle mani di Thierri, col restituirgli per altro la somma per la quale erasi data in pegno a suo padre Walcrano di Fauquemont. Ciò non ostante Thierri seppe mantenersene in possesso a dispetto del conte di Juliers, il quale apparisce avere in seguito adoperati nuovi tentativi per ¡spogliamelo^ mentre il signore di Fauquemont nel i3o5 videsi costretto di dare all’imperatore Alberto milaquattroccnto lire stallensi, lìbras stallenses, oltre il prezzo dell’ ipoteca ; dietro a clic il monarca gli permise con suo rescritto in data i3 luglio di amministrare ancora per cinque anni la detta subavvocazia. Ma Thierri non ne godette gran fatto, essendo morto nel corso dello stesso anno ovvero, giusta Butkens, del susseguente senza lasciar discendenti. RINALDO. i3o5 ovvero i3o6. RINALDO, figlio cadetto di Walcrano II, succedette al fratello Thierri II nelle signorie di Fauquemont, di Montjoic e di Butgenbach; e nel i3o6, giusta il p. Bertholet, prestò omaggio rispetto a San-Vito, non meno clic alle terre di Neundorf e d’Amblcve, al conte di Luxemburgo, dal quale i suoi predecessori le aveano tenute in feudo. Ei. volse quindi le prime sue cure alla subavvocazia d’Aix-la-Chapelle, c a tal effetto fece da prima dono di quattrocento marchi d’argento puro (1) all’imperatore Alberto d’Austria alfine di ottenerne la conferma, che tosto gli venne concessa con un dispaccio."imperiale emesso a Francfort nel 27 luglio del i3o6. Sembra però che il conte di Juliers non rinunziassc alle sue pretensioni a questo uf- (1) Vcntiuumila IrcccnloUantalre lire, sei solili, olio danari della ino-uè la de* nostri giurai (1785).