DEI GOVERNATORI DE’PAESI-BASSI la soppressione de’loro privilegi, già decretata per punire 1’ ammutinamento d1 una parte della nazione (e questi dominavano nel consiglio di stato); e quello degli Spagnuoli, che appartenendo tutti alla milizia, e non avendo ricevuto il loro soldo, si elessero un generale, posero a guasto le campagne e saccheggiarono le città. DON GIOVANNI d’AUSTRIA. 1576. DON GIOVANNI d’ AUSTRIA fratello naturale di Filippo II, celebre già per la grande vittoria riportata nel 1571 a Lepanto contro i Turchi, e per la presa di Tunisi fatta nel 1573, venne eletto a successor di Hequesens dal monarca, il quale gli concedette il pieno potere di trattar co’Paesi-Bassi, però sotto due condizioni : la prima che non fosse tollerata altra religione che la cattolica, c la seconda che si promettesse di mantenervi la sovranità dello stesso re. Al suo giungere egli rese pubbliche queste pacifiche disposizioni, se non che quasi a mostrare il contrario si ebbe in pari tempo contezza del saccheggio d’Anversa, città la più opulente del mondo, di cui si insignorirono gli Spagnuoli nel 4 novembre, e non contenti di porla a ruba, vi commiscro i più abbominevoli eccessi. Si coochiusc fra tanto la Pacificazione di Gand nel dì 8 dello stesso mese fra gli stati delle provincie ed il principe d’Orange per mezzo d’incaricati eletti d’ambe le parti. Questo trattato fra gli altri articoli conteneva una lega per ¡scacciare gli stranieri e massime gli Spagnuoli, ed una promessa di starsene a quanto sarebbe deciso dagli stati gcherali; don Giovanni, sollecitato di aderire a questa pacificazione, già approvata dall’università di Lovanio, non osò rifiutarsi, ma sotto vari pretesti ritenne tuttavia al suo servigio le truppe spagnuole: così continuava la guerra civile. Nel «577, alcuni signori, invidiosi della potenza del principe d’Orange, richiamarono dall’Alemagna l’arciduca Mattia per contrapporvi un ostacolo: ma Guglielmo; più destro, non lasciavagli che i soli offici di subalterno e di luogotenente, per cui gli Spagnuoli appellavano Mattia il cancelliere del principe d'Grange. Doti Giovanni, fatto forte nel