DEI CONTI DI LOVANIO 0 DI BRUXELLES ì/Jt blours aveva conferito l’avvocazia di questo monastero a Lamberto conte di Lovanio, personaggio valente e bellicoso: Dedimus advocaliam ipsius abatiac de Gembloues Lamberto corniti Lovanìensi, viro forti ac bellicoso. Ma giova osservare che questo diploma contiene una caterva di distintivi che a buon diritto Io rendono sospetto, e cui troppo lungo sarebbe il notare particolarmente. Ci- contenteremo per tanto di rilevare i seguenti. i.° Il re di Germania in esso dichiara, che se mai il conte di Lovanio abbia a trovarsi in qualche guerra co’suoi pari, che personalmente e privatamente lui solo interessi, debba sostenerla a sue spese; locchè non avverrà poi se questa guerra gli sarà comune col re o l’imperatore: Qui et si aliquando habuerit belluin conira aliquem de suis paribus, quod belluin non nisi ad ipsum per Lineai, de suo procuret ; si vero bellum aliud fuerit, . . . quod ad regem vcl ad comitem Lovanienseni pertineat. Ecco le guerre de’particolari autorizzate fino dalla metà del X secolo dai re di Germania. Si potrebbero forse additare altri esempi egualmente antichi? 2.0 L’indizione XII, che trovasi scritta nella data, evidentemente è falsa; mentre allora correa l’indizione VI. 3." Sulla fine dell’atto si riferisce, com’esso venne confermato ad istanza di Ottone dal pontefice Benedetto. Ora nel g/j8 la santa sede era occupata da Agapito; e sotto il regno di Ottone non v’ebbe alcun papa di questo nome, almeno che sia stato per tale riconosciuto, prima di Benedetto VI, il quale venne eletto soltanto nel 972; perocché riguardo a quel Benedetto V che i Romani nel 964 contrapposero a Leone VIII, sappiamo che Ottone lo riguardava come un intruso, e .per conseguente Io feceva deporre in un concilio. D’altra parte è egli verosimile che per una faccenda di sì poco rilievo, quale è la collazione dell’avvocazia d’un monastero, Ottone I, quel principe così indipendente, avvisasse di abbisognare dell’approvazione del papa? Tuttavia duopo è confessare che il diploma di cui parliamo è molto antico; e fu probabilmente questo documento che trasse in errore Sigeberto intorno all’anno 954. Pietro a Thymo, ossia \ au-der-Heiden, scrittore del secolo XV, la cui cronaca manoscritta di recente scoperta esiste a Bruxelles, avcvalo certamente veduto, come lo provano gli estratti che ne fece