CRONOLOGIA STORICA tro Alessandro di lui competitore, e lo consolidò sulla propria sede. Egli poi nel iiat fondava l’abazia di Floreffe per collocarvi dei Premontres colla mira di compiacere a san Norberto suo amico, ed entrava in controversia nel 1136 con Goffredo il Rarbuto conte di Lovanio e duca di Lothier suo cognato a motivo dell’elezione d’un nuovo abate di Gemblours. Tanto innanzi procedettero le cose che il conte di Namur, prese le armi, rientrò nel Brabante, ed assediata la città di Gemblours, vi scagliò dentro materie infiammate che la ridussero quasi in cenere, senza però potersene per allora render signore. Tuttavia essendo ritornato non guari dopo davanti la piazza col conte d’ Hainaut suo genero, la prese d’ assalto ed abbandonò i cittadini non meno che l’abazia al furore delle sue genti. Goffredo di Namur nel ii3g si ritirò nell’abazia di Floreffe, dove fu dalla morte rapito il rg agosto dell’anno stesso. Egli aveva in prime nozze sposata verso il 1088 Sibilla figlia ed erede di Ruggero conte di Chateau-Porcien, che in seguito lo abbandonò per dare la mano di sposa ad Enguerrando di Bo-ves conte d’Atniens e signor di Couci f, lo che fu sorgente di guerra fra questi due signori e di sventure per i loro soggetti (V. i signori di Coati). Sibilla lo avea reso padre di due figlie, cioè Elisabetta che fu moglie t.° a Gervasio conte di Rethel, 2.0 a Clerembaldo e non già Roggero di Rosoi; e Fiandrina madre di Ugo signore d’An-toing e d’Epinoi. Ermesinda od Ermenson figlia di Corrado I conte di Luxemburgo e vedova d’Alberto conte di Dagsburgo, sua seconda sposa vivente ancora la prima, la quale avendo cessato di vivere il 24 giugno del 1143 fu seppellita presso il marito, gli diede alla luce Enrico che seguita, Alberto premorto al suo genitore, Clemenza che sposò Corrado duca di Zeringen, Beatrice moglie di Gonthier, ovvero Guitiero conte di Rethel, ed Adelaide chiamata anche Ermengarda che si maritò con Baldovino IV soprannomi-nato il Fabbricatore conte d’Hainaut. » Niun conte di Na-« mur, dice il p. di Marne, fu meglio di Goffredo amato » dai propri sudditi, ch’ei governava con una bontà e mo-» derazione, la quale non si sarebbe potuta aspettare da un n carattere così impetuoso com’era il suo, » Guiberto di No-gent (1. 3, de vita sua, c. 3) dice che questo principe era tanto bello quanto era buono.