472 CRONOLOGIA STORICA burgo, succedette nel 20 luglio del 1 ^33 al suo genitore nel principato di Sulzbacb; nel 26 ottobre del 1742 fu investito dei ducati di Juliers e di Berg in forza dei trattali conchiusi col re di Polonia c di Prussia; e finalmente nel 4 gennaio 1743 pervenne alla dignità elettorale per successione al ramo maggiore e per diritto d’ agnazione. Carlo Teodoro, costretto ad entrare nella guerra per la sue* cessione della casa austriaca, sposò il partito di quella di Baviera, somministrandole un corpo di genti. Morto poi P impAator Carlo VII, egli conchiuse nel 1745 col nuovo clettor «di Baviera un trattato, mercè il quale si convenne di stabilire l’alternativa del vicariato dell’impero nelle case loro; e quindi in forza di questo accordo, raffermato da tutti i principi dell’ impero, la casa di Baviera esercitò le funzioni del vicariato fino all’elezione dell’imperatore Francesco di Lorena, contro la quale le proteste di questa famiglia tornarono infruttuose. La pace d1 Aix-la-Chapelle ristabilì nel 1748 la tranquillità nel Palatinato. Nell’ottobre »lei 1772, la causa che il conte palatino trattava in confronto della detta città d’Aix-la-Chapelle, come duca di Berg e di Juliers, intorno all’esercizio dell’alta giurisdizione sulla medesima, fu terminata mercè un conclusum dell’aulico concilio. Carlo Teodoro fece fiorire i suoi stati e protesse le arti e le scienze: nel 1757 egli fondava a Manheim uu’accademia di disegno e di scultura, e nel 1763 un’altra di scienze con un gabinetto d’antichità. Parimente il palazzo di Manheim deve a lui il suo compimento, e la città i più nobili suoi ornamenti. Nell’anno 1751 egli rinnovò il famoso forte d’Heidelberg, e lo accrebbe di trenta bocche da fu*oco di quello che fosse l’antico già da’Francesi distrutto nel 1689. Massimiliano Giuseppe elettor di Baviera morì a’3o dicembre del 1777 senza lasciare posterità; cd un tale avvenimento, giusta la disposizione della pace di Westfalia, fe’passare sul capo di Carlo Teodoro la dignità elettorale vacante, l'officio d’arcisiniscalco e l’alto Palatinato, non meno che tutti gli altri stati, sia d’assoluta proprietà, sia feudali, dell’estinto principe; tanto in forza del diritto feudale comune e della bolla d’oro siccome più prossimo agnato,, quanto ancora in virtù dei trattati di mutua successione e di affratellanza conchiusi nel primo compai-