DEI CONTI DI RAVENSBERG ferrato nell’abazia di Berscmbruck* situata nel vescovado di Osnabruck, e da esso nel ia3i fondata di unanime consenso colla sua sposa Sofia contessa d’Oldemburgo, che gli sopravvisse dopo avergli partorito una figlia di nome Jutta, la quale fin dal i2Ò\ divenne sposa a Walerano signore di Montjoie, e forse anche Elisabetta moglie di Enrico conte d’Oldemburgo, siccome pure un figlio di nome Ermanno, morto in tenera età. LUIGI I. 1236. LUIGI divenne conte di Ravcnsberg nel 1226, ed evidentemente dopo la morte di' Thicrri suo fratello. Ottone e Luigi terminarono ogni controversia intorno al compartimento del loro patrimonio, mercè un accordo maneggiato colla interposizione del vescovo di Paderborri c di Ermanno signor della Lippe, in fot;za del quale Luigi entrò in possesso del castello di Ravensberg e della città di Bi-lefcld -con tutti i lor territori, laddove Ottone conseguì pei sua £?arte i forti di Vloto e di Vccht, colle lor pertinenze. La signoria di Vecht venne da Ottone venduta al vescovo di Munsterma quella di Vloto, qualche tempo dopo la di lui morte, fu, almeno in parte, riunita alla contea di Ravensberg, mentre l’arcivescovo di Cologna , non si sa con qual titolo, ne diveniva possessore dell’altra. Nel 1233 Luigi prestò aiuto all’ arcivescovo di Brema contro quelli di Staden e contro il duca di Brunswick; cd è probabilissimo clic l’anno dopo ci si trovasse nella crociata contro codesti eretici, poiché nel ia35 l’arcivescovo di Brema gli diede in feudo quindici possedimenti situati nel paese medesimo di Staden in compenso dei servigi ed a risarcimento delle spese da esso sostenute contro di loro non meno che contro il duca di Brunswick. A’ 19 gennaio del 1244 acquistò l’avvocazia della prepositura od abazia nobile di Schildesche, clic i di lui successori continuarono a possedere; e pochi di dopo vendette ad Enrico duca di Limburgo e conte di*Berg alcune ragguardevoli terre ch’egli teneva a Barme nella contea di Bcrg. Luigi cessò di vivere fra il 24 marzo 1248 cd il 2 marzo ia49 (Feria. VI ante dominicani acuii), a'25 febbraio del ia5o (IN. S).