624 CRONOLOGIA STORICA Il langravio Luigi I, del pari che il suo genitore, teneva l’ordinaria sua residenza a Freyburgo sull’Unstrut nella Turingia, in un castello appellato Neueinburgo, che esiste ancora a’ dì nostri (Busching). Egli cessò di vivere nel 12 gennaio del ii4o, siccome il comprova Struvio, e non già nel 114f) come altri scrivono, lasciando da Edwige sua sposa, figiia di Gisone conte di Gudensberg c consanguinea dell’imperatore Lotario, trapassata, giusta il Pistorio, nel ii 48, due figli, cioè a dire Luigi, che succedette nel langraviato di Turingia; ed Enrico, soprannominato Baspone, siccome uno dei suoi zii, il quale possedette i beni allodiali che suo padre teneva nell’Assia, e cessò di vivere nell’anno ii3o (Falken, Trad.it. Corbcienses pag. 371). LUIGI li. ii4o. LUIGI II, soprannominato di Ferro a motivo che indossava sempre una corazza, successore di Luigi I suo padre nel langraviato di Turingia, fu principe aspro ed inquieto, ed angariò sommamente il popolo e la nobiltà dei suoi stati. Riferisce la storia anonima dei langravii di Turingia, pubblicata da Pistorio , come avendo egli vinti in una battaglia campale i nobili del suo langraviato che gli si erano ribellati, li attaccò a quattro a quattro ad un aratro., costringendoli a lavorare un campo per umiliarli. Trovandosi poi a Naumburgo, c scorgendosi vicino a morte, li fece venire a se, e sotto pena della corda comandò loro di portare il suo cadavere sopra le spalle per molte miglia fino al luogo della sua sepoltura; loc'chè infatti essi eseguirono; tanto grande e profondo era il timore che in sua vita aveva loro impresso, e quello che provavano dei suoi figliuoli. Il citato storico colloca la di lui morte nel 1173; ma il monaco Gotìredo, la cronaca di Sassonia e due altre cronache non meno che la di lui epigrafe la pongono invece nel 14 ottobre del 1172. Ad onta peraltro di siffatte autorità, Tentzelio c Struvio, seguiti dal Mallet, sostengono ch’egli cessasse di vivere nel 1168, provando ciò con diploma di Luigi di lui successore, eretto in quest’anno medesimo, e con un manoscritto di quel tempo, conservatosi nella biblioteca del duca di Sassonia-Gotha. Luigi di Ferro,