17o CRONOLOGIA STORICA occasione si fu il famoso Enea Silvio, poscia aneli’egli pontefice sotto il nome di Pio II, il quale avendo immaginato un temperamento di cose, con cui si ponevano d’accordo gl’interessi della nazione alemanna colle pretensioni del papa, venne a capo di farlo accogliere dall’arcivescovo di Magonza e col mezzo suo a tutto il collegio elettorale, il cui esempio attirò dappoi il consentimento di tutti gli altri membri della dieta (Serar., tom. I, pag. 762; Gobelin. Persona. Comment. Pio II, 1. I, pag. 12). La storia non ci racconta in che consistesse un tale accomodamento, ma la bolla pubblicata dal pontefice sul cominciare del febbraio ci porta a credere che Silvio, attenendosi all’atto dell’unione elettorale seguita nell’anno precedente a Francfort, ne togliesse, senza gran fatto approfondirsi, ciò clic poteva ferire la delicatezza di Romaj, e questo è appunto quello che riferisce egli medesimo nella storia di Federico III pubblicata da M. Rollar (y/nalect. Vienn., tom. II, pag. 121 ). Eligenio non godette assai lunga pezza del suo trionfo, di cui ebbe appena contezza, essendo mancato ai vivi nel 23 febbraio del 1447- Succedutogli Nicola V, l’imperatore F’ederico III convocò una dieta nell’anno seguente ad Aschaffemburgo col fine di mantenere sotto la propria obbedienza l’intera Alemagna. Questo punto assai rilevante non patì veruna difficoltà; ma quello che ne incontrò moltissima fu il regolamento che l’elettor di Magonza ed i principali della dieta proposero d’introdurre intorno alla materia de’benefizi. Il legato per altro, assecondato essendo dall’imperatore, trovò modo di deludere questa deliberazione e di trattare direttamente con lui su questo proposito. Risultato delle loro conferenze fu il celebre concordato della nazione germanica, che rovesciò da capo a fondo la prammatica sanzione dì Magonza, e eh’essendosi successivamente raffermato dalla più parte degli elettori e dei principi, ebbe d’allora in poi forza di legge nell’Alemagna (V. /’ imperator Federico III). Thierri non si comportò con minore superiqutà verso la corte imperiale che verso quella di Roma. Infatti lo vediamo negli anni 1456 e 1457 nelle diete di Norimberga e di Francfort, tenutesi contro il divieto dell’imperatore, deliberare insieme cogli elettori malcontenti di questo prin-