DEI CONTI PALATINI DEL RENO 435 tica sua età non gli permetteva di adempiere personalmente (Acta Acad. Palai, tom. Ili, pag. ic>4). Ezone cessò di vivere nel io35, e fu sotterrato nell’abazia di Brauweilcr, che aveva già fondata nel 1024, e dotata di una grande selva, che appellavasi Vela, presso Cologna, insieme ai villaggi che in essa si contenevano (ibid. tom. I, pag. 109). Da Matilde, la quale mori nel 1025, gli nacquero i.° Lu-dolfo, premorto al padre, lasciando due figli, cioè Enrico, che mancò poco dopo di lui, e Corrado ossia Conone, che divenne duca di Baviera: 2.0 Ottone, che seguita-, 3.” Ermanno, clic divenne arcivescovo di Cologna; nonché sette figlit;, delle quali Richen&a fu moglie di Micislao re di Polonia; le altre sci furono badesse. OTTONE I. io35. OTTONE, secondo figlio di Ezone, governò il Palatinato del Reno dal io35 al io45, epoca in cui l'imperatore Enrico III gli conferì nella dieta di Goslar, tenutasi il giorno di Pasqua, il ducato di Svevia, e diede la dignità di conte palatino ad Enrico figliuolo di -Ezzelino e nipote di Ermanno. Ottone cessò di vivere nel n settembre del 1047, giusta 1’ annalista sassone. Non si può dubitare ch’ei non sia stato ammogliato, perocché Alberico (ad ami. 1037) ricorda l’imperatore Lotario essere da lui disceso: Oltonem ducein Sueviae, de cujus linea descendit ille Lo-tharius dax Saxonum, qui fuit imperator. Per ¡spiegare questo passo, M. Koeller citato da Crollio attribuì per moglie a Gerardo ovvero Gebardo conte di Supplemburgo, padre di Lotario, una figliuola anonima del nostro duca Ottone, alla quale noi abbiam dato il nome d’Isa; ma Crollio stesso osserva che, giusta la cronaca di Luneburgo, la madre di Lotario appellavasi Edwige ed era figlia ai Federico conte di Frombach nella Baviera. Sarebbe dunque jpgstieri di ritenere, per giustificar il passo di Alberico, che Gebardo fosse figlio del nostro Ottone. Ora, giusta l’annalista sassone (ad ami., ioog e 1106), Gebardo ebbe per madre Ida, figlia di Gebardo conte di Querfurt, la quale per conseguenza fu sposa di Ottone. È questo il parere del Busching citato da Crollio, il quale aggiunge eziandio come