DEI LANGRAVI DI TURINGIA EC. bante. Narrano per altro Heiss ed alcuni altri scrittori moderni ch’egli restasse ferito dinanzi ad Ulma d’un colpo di freccia, pel quale morisse in capo a qualche giorno. Dopo la morte di Enrico Raspone, il langraviato di Turin-gia ed il palatinato di Sassonia, siccome feudi dell’impero vacanti per mancanza di successori maschi, ripassarono in mano dell’imperatore. Quanto a’beni allodiali della famiglia di Turingia, che consistevano nella signoria d’Assia ed in varii dominii situati nella Turingia, questi ricaddero in Enrico figliuolo di Sofia duchessa di Brabante, prole del langravio Luigi IV e moglie di Enrico li duca di Brabante, siccome più prossima erede di Enrico Raspone. Beatrice, rimasta vedova di quest’ultimo, passò a seconde nozze con Guglielmo di Dampierre, il quale morì senza figli nel i25i. LANGRAVJ DI TURINGIA DA CUI DISCENDONO I MODERNI ELETTORI DI SASSONIA ENRICO I, detto l’ILLUSTRE. ia47- ENRICO, soprannominato l’ILLUSTRE, figlio e successore di Thierri, detto l’Esule, nei marchesati di Mi-snia e di Lusazia, e nipote per parte di Jutta sua madre di Ermanno I langravio di Turingia, signore d’Assia e palatino di Sassonia, fu investito di questi dominii dopo la morte di Enrico Raspone dall’imperatore Federico II, il quale nel 1242 gliene aveva assicurata l’aspettativa. Ma Sofia, duchessa di Brabante e figlia del langravio Luigi il Santo, accampò allora delle pretensioni sull’eredità di Raspone suo zio paterno, siccome più prossima erede de’suoi feudi non meno che de’suoi dominii allodiali. Enrico l’illustre, dopo essersi valuto per qualche tempo di un finto accomodamento, si levò in fine la maschera , tentando di appropriarsi tutta la successione della famiglia di Turingia. Sofia ebbe ancora ad avversario Gerardo arcivescovo di Magonza, che aspirava per la sua chiesa ai feudi vacanti in