DEGLI ARCIVESCOVI DI MAGONZA altro non la durò in queste sue pacifiche disposizioni, ma essendosi congiunto col duca Giselberto, che aspirava al regno dopo la morte di Tancmaro fratello di Ottone, e col principe Enrico, altro fratello di questo monarca, imprese nel q3c) nuovamente la guerra. Federico allora accompagno il re all’assedio di Brisacco, ove una parte de’confederati si erano chiusi; e durante questa spedizione venne inviato, siccome quello il cui animo tendeva alla pace, a-trattare di essa con Eberardo. Egli infatti la conchiuse e la sug-suggellò col proprio giuramento, ma sotto tali condizioni che vennero in seguito rigettate da Ottone. Ora Federico non volendo ritrattarsi da quanto aveva promesso, per lo dispetto che n’ebbe, insieme con altri' prelati passò nel partito della lega. Ed avendolo poi Ottone debellato nel modo che fu detto al suo articolo, il cacciò in bando, non già ad Amburgo, come vuole Witikindo, ma bensì a Fulde, ove, trattato in sulle prime con molto riguardo dall’abate Adumaro, gli venne in seguito tolta affatto la libertà, a motivo di una corrispondenza epistolare che manteneva con persone sospette (Luitprand. et Reginon. continuât.). Fu però corto il di lui esilio; mentre un diploma in data 19 febbraio del 940, sottoscritto da Popone ad vicem Frederìci archicapellani, ne addita come egli fin d’allora aveva ricuperato il suo officio ed erasi restituito alla sua chiesa (Àcta Acad. Palat., toni. Ili, pag. 77). Questo prelato non dimenticò dopo il suo ristabilimento la severità con clic lo aveva trattato l’abate di Fulde; e fattigli provare gli effetti del suo risentimento, gli estese egualmente a tutti i monasteri della di lui metropoli, contro i quali, a detta di Witikindo, suscitò insieme con altri vescovi una grande persecuzione; cosa che viene eziandio confermata dall’annalista sassone. Alberico tuttavia attesta (ad an. 945) corn’ egli fabbricasse il monastero di San-Pietro a Magonza. Federico seguì nel g4*3 >1 re Ottone in Francia, e dopoché questo principe si fur insignorito di Reims, si unì con Roberto arcivescovo di Treviri affine di riporre Artoldo sulla cattedra arcivescovile di quella città : Quein ... acci-pientes, dice Frodoardo, utra