DEGLI ARCIVESCOVI DI TREVIRI 387 conte di Virneburgo, grande partigiano di Udalrico, aveva ad esso vendute per cinquantacinqueraila scudi d’oro cinque delle più considerevoli piazze della sua chiesa. Al giungere del suo coadiutore, abbandonò Treviri per trasferire la sua residenza a Spira, di cui non aveva abbandonata la sede salendo sopra quella di Treviri. Nel seguente anno 14^9 egli cedette per la somma di circa centomila fiorini d’oro l’arcivescovado di Treviri a Jacopo di Sirck, ed indusse il vescovo di Liegi a spogliarsi del suo uffizio di coadiutore per sessantamila. Rabano, qualche giorno dopo, vedendosi spossato dalla vecchiezza, abdicò parimente al vescovado di Spira. Poco sopravvisse a codesti atti, essendo morto il 4 novembre del i44°i 0 piuttosto, giusta Tritheme nella sua cronaca di Sponheim, il i4 novembre del 14^9- S A C 0 P 0 di S I R C K. 14^9- JACOPO di SIRCK, dopo aver fatta approvare dal pontefice Eugenio la rinunzia che Rabano gli avea fatta dell’arcivescovado di Treviri, ricovette la vescovile conse-crazione nel castello di Mensburgo agli 11 settembre del 14^9, ed entrò solennemente in Treviri nel medesimo giorno. Era questi personaggio di grande attitudine pegli affari, di modo che dettava in pari tempo a’varii secretari sopra diverse materie. Renato d’Anjou, duca di Lorena e re di Napoli, avealo creato suo cancelliere; ed egli colla suà destrezza avea posto termine alle differenze già insorte fra questo principe ed il pontefice Eugenio. Al suo salire sulla sede di Treviri, egli spiegò il medesimo ingegno e con eguale successo. Vigeva fra il clero della sua cattedrale e i cittadini un grave dissapore a motivo delle imposte sul vino onde quello pretendevasi esente; e le cose eransi ornai ridotte a tal termine, che i canonici aveano lasciata la cittadella. L’arcivescovo trovò modo di riconciliare gli animi, ottenendo dal suo capitolo che, attesa la povertà della città medesima, avesse a pagare l’imposta pel corso di sei anni. Nel i44°i dopo l’elezione di Federico III re de'Ro-mani, a cui egli pure aderì, l’assemblea lo inviò deputato a questo principe per comunicargli una tale novella e condurlo seco lui ad Aix-la-Chapelle, ove dovea coronarsi. Fé-