/ • DEGLI ARCIVESCOVI DI TREVIRl 349 combattuto più d’ una fiata alla testa delle sue genti. Nel 1120 il papa Callisto II, cui erasi recato a visitare in Cluni, gli concesse due brevi, in data entrambi del 3 gennaio: nel primo di essi egli lo dichiarava esente dalla giurisdizione d’ogni legato, eccetto il legato a latere ; e ciò per far fronte alle violenze di Adalberto arcivescovo di Magonza, il quale, baldanzoso del suo titolo di legato, se ne valeva per inquietare l’arcivescovado di Treviri; col secondo Callisto confermava al nostro prelato il suo diritto di metropolitano sui tre vescovadi di Metz, di Toul e di Verdun. Di questo breve era stato cagione Stefano vescovo di Metz e nipote del papa; perocché avendo egli ottenuto l’onore del pallìum dallo zio, onore di cui cinque de’suoi predecessori aveano già goduto, riguardavasi egli pure siccome metropolitano, ed intendeva di non essere per nulla soggetto all’arcivescovo di Treviri. Callisto, rientrato in Roma il 3 giugno dello stesso.anno, scrisse a Bainone egli medesimo per comunicargli questa felice novella ; loccné prova la grande intrinsichezza che regnava fra loro. Avendo Guglielmo conte di Luxemburgo fatte saccheggiare dalle sue genti verso l’anno 1120 le terre della chiesa di Treviri^ l’arcivescovo fulminò contro di esse e contro il loro signore una scomunica, la quale produsse il suo effetto-, perocché il conte, tutto sbigottito, scrisse una lettera umilissima al prelato chiedendogli l’assoluzione, e promettendo di riparare al mal fatto. Brunone nel 1123 ratificò a sua istanza, mercè decreto in data del 7 ottobre, la conferma già fatta precedentemente di tutti i diritti e possedimenti dell’abazia di Munster fondata nel io83 dal conte Corrado suo padre. Questo prelato cessò di vivere a’25 aprile del 1124, e fu sotterrato nella sua cattedrale presso Engilberto di lui antecessore. GODIFREDO. 1124. GODIFREDO, nato in Liegi e decano della chiesa dì Treviri, venne-nel mese di luglio"eletto, mercè gli intrighi di Federico conte di Toul, dopo due mesi ed otto giorni di vacanza di questa sede, a successore dell’arcivescovo Brunone. Avvenne in capo ad un anno, che vari membri del clero,