338 CRONOLOGIA STORICA Ciò originava uno scisma, che produsse poscia conseguenze funeste. Adalberone non sì tosto eletto si faceva prestare giuramento dalle milizie, s’impadroniva del palazzo della città, e fortificava con torri il ponte sulla Mosella. Megin-galdo, recatosi a prender possesso dellar Sua sede, e trovate chiuse tutte le vie, raccolse alcune milizie ed imprese a scacciarne il rivale; sennonché i suoi sforzi producevano assai mali senza alcun frutto. Il re, fatto consapevole della resistenza opposta da Adalberone, a capo di un esercito stringeva d’assedio il palazzo di Treviri nella seconda domenica di Pasqua del 1008, ma la vigorosa opposizione degli assediati obbligavalo nel i.° settembre ad abbandonare l’impresa dopo avervi impiegto inutili sforzi e so Serto perdite non indifferenti. I Treviresi per altro, forzati dalla fame, e per l’assottigliamento delle loro forze incapaci di più lunga difesa, erano disposti ad arrendersi, sennonché, giusta Ditmar, Enrico duca di Baviera ne li distoglieva, anzi e con uno scaltrimento induceva il re non solo a levare l’assedio ma ben anche a permettere loro di ritirarsi senza che avessero a soffrire alcun male. Però il re Enrico prima di lasciar Thierri fece distruggere il ponte da Adalberone fortificato, e confermata la nomina di Megingaldo diedegli a stanza il castello di Coblenza, donde questi governò la diocesi fino al termine de’suoi giorni. Ermanno il Contratto e Alberico pongono la sua morte sotto il ioi5, e Ditmar ne stabilisce il giorno 24 dicembre. Il biografo di San-Meirrvèrco attesta peraltro che alla fine d’aprile 1016 egli avea incominciato il nono anno di governo. Il suo cadavere, trasportato a Treviri, fu sepolto nella tomba de’suoi maggiori. P 0 P P 0 N E. 1016. POPPONE, nato nel 979 da Leopoldo margravio d’Austria, e già prevosto della chiesa di Bamberga, fu eletto dall’ imperatore Enrico II alla successione di Megingaldo nella sede di Treviri. Il merito di Poppone fu quello che gli valse tale nomina, la quale poscia, fu confermata dal clero e dal popolo. A fine di mettersi in possesso della sua sede fu obbligato a prender le armi, ciò che bene gl»