DEGLI ARCIVESCOVI DI MAGONZA 107 del marzo 849, in cui ritiratosi dalla corte di Lotario per recarsi a raggiungere Pipino suo fratello in Aquitania, era stato rapito per via dalle genti del monarca francese. Ma nell’854) mentr’era tuttora diacono, egli se ne fuggì presso il re di Germania, che gli offerse un asilo. Furono appunto le raccomandazioni di esso Luigi che determinarono il clero di Magonza a sostituirlo al vescovo Rabano. 11 governo di Carlo giustificò questa scelta; perocché ammaestrato in una delle migliori scuole della Francia, egli illustrò la sua chiesa colla propria dottrina e la santificò co’suoi costumi: tale è l’encomio che gli rende un antico autore citato dal Serario. 11 suo governo durò circa nov’anni, ed ebbe termine colla sua morte, avvenuta nel 4 ovvero 5 giugno dell’863. La chiesa di Sant’-Albano, che esso aveva già rifabbricata dopo un trcmuolo che aveala quasi distrutta nel i.° gennaio dell’858, fu il luogo della suà tomba. S’è già parlato a suo luogo di due concilii ch’egli tenne a Magonza ntl-I’ anno 857 e nell’ 860. LUITBERTO. 863. LUITBERTO ovvero LIEUTBERTO, uomo erudito e pio, succedette nel 3o novembre dell’863 all’arcivescovo Carlo, e seppe colla sua prudenza contenersi per modo fra i re Carlo il Calvo e Luigi il Germanico, che si conciliò la stima e la confidenza di entrambi. La sua sapienza fece sì eli’ci venisse chiamato in molti concilii tenutisi anche fuori della sua provincia. Due egli ne celebrò a Magonza, ove già da vent’anni non se n1 era celebrato veruno; il primo nell’88o, come scorgesi dalla XXIIl e dalla XXlV delle formule’alsaziane, ed il secondo nell’888 con degli arcivescovi, nel quale si emanarono parecchie disposizioni utili alla disciplina (Vedi L’artìcolo dà Concilii). Egli intervenne eziandio in varie assemblee civili convocate per affari di stato, quali furono per esempio la conferenza dei re Carlo e Luigi a Metz nell’867, ovvero, giusta Eccard nell’868, e quella d’Aix-la-Chapelle tenutasi nell1870 per lo trattato preliminare di divisione della Lorena. Questo prelato era idoneo eziandio alle militari spedizioni: egli si trovò capo di quella in cui i Boemi restarono sconfitti nell’872: