DEGLI ARCIVESCOVI DI TREVIRI 333 legando, Angelramo e Drogone figliuolo di Carlomagno : il metropolitano persistè nella sua difesa, Walone però riti-ravasi senza volersi soltometlere. Incmaro trovò modo di riconciliare i due prelati, persuadendo al vescovo di Metz di rinunziare per amor della pace al favore che il papa gli aveva concesso. Essendosi i Normanni impadroniti di Treviri dopo la morte di Luigi re di Germania., il 5 aprile dell’882, in cui cadeva il giovedì santo, ed avendola ridotta in cenere, Beriulfo, costretto a prender la fuga, ritornò poi contro di loro accompagnato da Walone vescovo di Metz e dal conte Adalardo alla testa di un buon esercito. Ma i barbari restarono vincitori nella battaglia che lor presentava, e Walone vi perdette la vita. Breve tratto sopravvisse Bertulfo a questa perdita, essendo morto nel io febbraio dell’883 (Regino, et Gali. Chr.} tom. XIII, col. 3g4). R A T B 0 D 0, 883. RATBODO, abate di Merloc, giusta alcuni, ovvero d’Epternac, giusta altri, divenuto successore di Bertulfo nella sede di Treviri, presiedette l’anno 888 al concilio di Metz tenutosi il i.° maggio. Nell’8g5, essendo slato Zuentiboldo creato re di Lorena, egli lo nominò suo arci-cancelliere. Ratbodo intervenne lo stesso anno al concilio di Tribur ovverossia Teuver. Mercè un diploma del 5 febbraio dell’898, Zuentiboldo erigeva il paese di Treviri in particolare contea immediatamente soggetta alla regia autorità, e davala a governare all’arcivescovo di Treviri 0 per se medesimo o per via del suo avvocato; la qual cosa egli confermò poscia nell’anno seguente mercè un altro diploma; tale è l’origine della supremazia territoriale degli arcivescovi di Treviri (De Hontheini, Hist. diplom. Trevir., tom. I, pag. 236-23g). Non guari dopo Ratbodo entrò in disgrazia di Zuentiboldo, il quale in un accesso di collera giunse fino a percuoterlo: questo tratto di brutalità fu senza dubbio uno tra quelli che determinarono i signori della Lorena a scuotere il giogo di questo principe. Nel 902 Ratbodo otteneva da Luigi re di Germania e di Lorena la