DEGLI ARCIVESCOVI 1)1 MA GONZA rfo ENRICO II. 1286. ENRICO, nativo tl’ Isni nell’ Algow in Isvevia, figlio di un fornaio 0 di un maniscalco, già professo della religione de’Francescani, soprannominato in lingua germanica Knodcrcr, a motivo del cordone proprio del suo ordine, confessor dell’imperatore Rodolfo, e vescovo di Basilea, essendo stato da questo principe inviato a papa Onorio IV per impegnarlo in favore di uno dei due eletti, che si contrastavano da più di un biennio la sede di Magonza, si comportò cosi destramente in questa sua ambasciata, che a se medesimo fece assegnar tal dignità dal pontefice, inducendolo poi ad eleggere al seggio di Basilea il protetto di Rodolfo. Severamente ei si comportò nel suo reggimento, avendo impreso ad emendare il suo clero; ma non sopravvisse abbastanza, o forse non abbracciò le più sagge misure per riuscire nel proprio divisamento. Egli cessava di vivere a’ 17 marzo del 1288, e fu seppellito nella cattedrale di Magonza. Il suo clero, 0 per meglio dire alcuni membri del suo clero i più incorreggibili gli composero il seguente epitafio: Nudipes Antisles non curai clerus ubi stes. Dum non in coelis,.sis ubicumt/ue v^lis. GERARDO II* 1288. GERARDO, figlio di Goffredo d’ Epstein e di Elisabetta di ¡Nassau, pronipote dell" arcivescovo Sigefre-do III, arcidiacono della chiesa di Treviri e canonico di quella di Magonza, aveva ottenuta una parte de’suffragi de votanti in capitolo, per succedere all’arcivescovo Wer-nero, del quale era cugino, mentrechè Pietro prevosto della metropolitana era favoreggiato dall’ altra parte ; ma nè I uno nè l’altro di essi avea ciò potuto ottenere. Susse-guentemente egli era concorso insieme con Bocmondo alla dignità di arcivescovo di Trcviri . Morto in questo mezzo 1 arcivescovo Enrico II, Gerardo si pose fra i concorrenti,