DEGLI ARCIVESCOVI DI MAGONZA 125 fredo di concerto con altri prelati della corte ordinava radunamento di un concilio in Magonza per la settimana susseguente alla festa di san Michele, coll’intendimento di soddisfare al desiderio del principe; ma Enrico al suo giungere in questa città trovò Pietro di Damiano legato della santa sede, che vietava di procedere al progettato divorzio ; e volgeva forti rimproveri all’arcivescovo, per essersi prestato a cosi malvagio disegno. Enrico allóra ‘trasportava l’assemblea, ch’era assai numerosa, a Francfort; ma il legato seguivalo, e mercè le sue rimostranze e le sue minacce, spalleggiate dai signori che si trovavano presenti, lo costrinse a desistere, almeno in apparenza, dal suo proponimento (Lamberto Schafnaburgo). Sigefredo, citato a Roma nel 1070 da papa Alessandro insieme con altri prelati d’Alemagna ricevette da lui unitamente ai colleghi cotanto fiera riprensione sul vizio della simonia, onde venivano essi accusati, che fu a quella di abdicare: il pontefice però ne lo distolse, e lo rimandò alla di lui chiesa. Nel 1073 cercando il re Enrico un pretesto per intimare la guerra a quelli della Tui-ingia, eccitò Sigefredo a pressarli pel pagamento della decima, che per la più parte persistevano a ricusare. Quindi il prelato assembrava nel 10 marzo un concilio ad Erfort sopra questo proposito alla presenza del re, la cui autorità costrinse gli abati di Eulde e di Ilirschfeld, cui spettavano molte decime'nella Turingia, a farne partecipe l’arcivescovo. Gli abitanti della Turingia ed i Sassoni, stanchi della tirannide del re, presero finalmente le armi a propria difesa. Gli arcivescovi di Magonza e di Cologna si recarono allora a conferire con essi per parte del monarca, affine di ricondurli a sentimenti di sommissione : si tennero su- questo proposito varie conferenze, ma tutto fu indarno. La guerra era ornai inevita-tabile , ed i due prelati rifiutarono di unirsi al re contro i confederati. Nell’ottobre del 1075 Sigefredo corse rischio d’essere fatto a brani nel concilio di Magonza, ov’egli pubblicò i decreti di Gregorio VII contro i chierici concubinarii, ed intervenne nel susseguente anno all’assemblea di Wortns, ove il papa venne deposto; cosa che gli attirò per parte di Gregorio una scomunica, pronunziata nel terzo concilio romano tenuto sotto questo pontefice. Egli però si