<-'4 CRONOLOGIA STORICA Dordrecht sotto protezione di Filippo il liuono duca di Ror-gogna. Ora avendo questo priucipe determinato di riporlo sulla sua sede, si recò ad assediare Utrecht, anzi tentò in persona l’assalto; ma respinto dopo una pugna di cinque ore, levò il campo e tornossenc in Olanda (rolsii, A miai. JIoll., pag. 599). Frattanto Zweder impadronitosi del castello di Gorst forzava gli abitatori d’Amersfort non meno che quelli di Rhenen a riconoscerlo; dopo di che costrinse Rodolfo a sgombrare d’ Utrecht, ove fece il suo ingresso nel 14^5 (Ant. Mattinici, A miai. vet. aevi, tom. V, pag. 4a6). Gli esiliati che aveanlo seguito commisero in questa città enormi eccessi, procedendo tant’oltre da pugnalare nel proprio letto il borgomastro Rareud Provis in quel mentre che gli si amministrava il viatico. Rodolfo venne a pace col duca nel i43o, ed operò tanto destramente nella corte di Roma, che giunse a farsi confermare da papa Eugenio IV. Zweder appellavasi d’un tale giudicio al concilio di Basilea, ove si recò per appoggiare questa sua appellazione, sennonché venne sorpreso dalla morte nel 132J3 mentre pendeva ancora il giudizio. RODOLFO di DIEPHOUT. i433. RODOLFO di DIEPHOUT re6tò pacifico possessore del vescovado d’Utrecht dopo la morte di Zweder, non ostante l’elezione che una parte del clero avea fatta di Walerano di Meurs, e la conferma che questi aveva ottenuta dall’antipapa Felice'. Sennonché un’ imposta eli’ ei volle stabilire nel 1447 Pcr soddisfar ai debiti della sua chiesa gli ammutinò contro uua parte de’suoi canonici, alla cui testa si trovava il decano; e la discordia procedette a tal punto, clic impadronitisi d’Utrecht essi costrinsero il vescovo a ritirarsi ad Horst. Walerano approfittando d< Ila congiuntura volle far risorgere il suo partito; ma il cardinale Nicolao Cusa, recatosi nel 144i) sul luog°i combinò fra i due competitori un trattato, il cui tenore era che Wa-lerano rinunzierebbe il vescovado d’Utrecht a Rodolfo, e clic questi lo aiuterebbe a salire sulla sede di Munster, allora vacante per la morte del vescovo Enrico. Rodolfo in seguito ebbe nuovi dissapori co’ suoi canonici i quali, nel