DEGLI ARCIVESCOVI DI COLuGMA 3o 5 acmi, giusta la Gallia Christiana, o di sessantadue, secunda Fisea, e fu seppellito nella sua cattedrale. FERDINANDO. i6ia. FERDINANDO* nato nel 7 ottobre del 1377 di* Guglielmo V duca di Baviera e da Renata di Lorena, già prevosto della chiesa di Cologna, canonico di quella di Magonza e di Treviri, e coadiutore dell’arcivescovo Ernesto suo zio, gli succedette nel 1612 non solamente nell’arcivescovado di Cologna, ma eziandio nei vescovadi di Liegi e di Munster. Egli prese possesso della sede di Cologna a’22 marzo dell’anno stesso, quattro giorni dopo del vesco-vado di Liegi, ed agli 11 del successivo-aprile di quella di Munster. Recatosi a Francfort nel maggio seguente per assistere all’elezione del nuovo imperatore, emise il proprio voto nel i3 giugno, siccome gli altri elettori, a favore di Mattia d’Austria, e coll’arcivescovo di Magonza ai a4 dello stesso mese compì la cerimonia del suo incotonamenlo. Era egli fratello di Massimiliano elettor di Baviera, il quale non aveva allora alcun figlio: sicché venendo questi a morta senza discendenti maschi, la di lui successione dovea ricadere nel nostro prelato. Fu quindi una tale considerazione che indusse Ferdinando a chiedere al papa la dispensa dall’assumere gli ordini sacri; ma questa non gli venne accordata che per soli cinque anni. Morto frattanto l’imperatore Mattia nel 20 marzo dell’anno 1619* egli Contribuì nel 28 del successivo agosto all’elezione di Ferdinando II in di lui successore; e fu anche nello stesso anno ch’egli ottenne il vescovado di Paderboru. Entrati essendo gli Svedesi nell’anno i63o in Alemagna per soccorrere i protestanti, Ferdinando, del pari che il duca suo fratello, rimase costantemente fedele all’imperatore, e nel 1637 scacciò i Francesi dalla cittadella d’Ehrenbreitstein coll’aiuto di Giovanni di Wert generale degli imperiali . Nel it>4i egli offerse un asilo fra le mura della sua capitale a Maria de’Medici madre di Luigi XIII, cui la persecuzione del cardinale di Richelieu aveva costretta ad uscir dalla Francia. Avendo nel 1642 il conte Guebriant disfatti e presi i generali Lamboi e de Merci, i Francesi s’impadronirono di T. XV. 20