DEGLI ARCIVESCOVI DI COLOGNA 329 WICFREDO. 925. WICFREDO, ovvero WIGFREDO, successore ¿i Ermanno, salì al seggio di Cologna in tempi burrascosi, ne’quali il paese era tutto posto a ruba per le guerre dei Francesi e degli Alemanni, e desolato dalle incursioni degli Ungheri. Questo è appunto il motivo per cui non si fa menzione di lui prima del regno di Ottone I, il quale venne consecrato con di lui permissione dagli arcivescovi'di Magonza e di Treviri ad Aix-la-Chapelle nel 936. ’VVicfredo presiedette nel gfa al concilio di Bonn, al quale intervenne un numero grande di vescovi di Lorena e di Germania, e nel 948 fu nel novero de’ trentadue vescovi che composero il concilio d’Ingelheim, radunato il 7 giugno, ovvero il 9 luglio dal legato Marino, in presenza dei re di Germania e di Francia Ottone e Luigi. Dopo quest’epoca, egli cadde in uno stato di languore, che non ebbe termine se non che colla sua vita. Gli autori della Gallia Cristiana collocano la di lui morte nel 7 giugno del g53, cd il Gundling invece nel 9 dello stesso mese: certo va errata la cronaca di Liegi, anticipandola di un anno. B R U N 0 N E. 953. BRUNONE, figlio del re Enrico l’Uccellatore e fratello di Ottone I, nel 3o agosto g53 salì sul seggio di Cologna coll’assenso ed unanime applauso de’grandi, del clero e del popolo. Fino all’età di quattro anni egli era stato posto sotto la disciplina di Baldrico vescovo di Utrecht per apprendere le umane lettere; ed i rapidi progressi ch’egli vi fece Io innalzarono al di sopra de’ suoi coetanei per' lo sapere, quanto lo era pe’suoi natali. Richiamato da Utrecht alla corte dal fratei suo Ottone dopo avvenuta la morte del loro padre, egli non si lasciò nè ammollire da’ piaceri, nè vincere dagli ostacoli, nè trascinare dall’ esempio; ma sempre serio nel suo modo di pensare, compartiva esattamente il suo tempo fra lo studio e gli esercizi di pietà. Gli furono dati ad istitutori Israello vescovo irlandese ed il famoso Ralicro, il quale, di monaco di Lob-