DEI COMI D'EGMOiND 27 GIOVANNI IV. 1515. GIOVANNI succedette al padre suo nella contea d'Egmond ed in parecchie altre signorie, e fu come lui cavaliere del Toson d’Oro. Venne eletto inoltre ciambellano dcll’imperator Carlo Quinto, cui egli accompagnò in quasi tutti i suoi viaggi, e che lo elesse nel 1527 generale dei eavallcggieri nel regno di Napoli e nel ducato di Milano. Ammalatosi nel i5a8 in Ferrara, egli si fè trasportare a Milano, ove morì nel 19 aprile dell1 anno stesso, eh’ era il ventesimonono dell’età sua. Avea sposata nel i5i6 a Bruxelles Francesca di Luxcmburgo, sorella cd erede di Jacopo principe di Steenhuysen e di Gavres, signore di Fiennes, ili Gruytliuyscn, d’Armentieres e d’ Àuxi in Fiandra, ove essa morì nel i." novembre 155y lasciando i figli Carlo e l.amoral clic seguono, non che Margherita, che, maritatasi Conti (V Egmond-Barca ad eccitamento di esso recossi a stringere d'assedio Ysscl-stein , ma fu tostamente obbligato a levarlo; e Fiorenzo per vendicarsi fece confiscare i beni clic quei cittadini possedevano sul suo territorio (Dujcirdin, pag. 3o8, Ileda, pag. 3ij c scg.). lìglipoi restava vinto dinanzi a Venloo; se non die in ricambio toglieva al duca di Gueldria alcuni forti clic guardavano la Veluve (ibid. , pag. |3o8 c scg. ). Nel 15lì» essendo egli stato eletto governatore di Frisia, incominciò dal proscrivere la Banda nera (Dujardin, pag. 324; Pontan., pag. 66a e scg.). L’anno successivo assali nel porto di Workum la fiotta dei Frisoni ribelli capitanati dall’ammiraglio Grand-Picrre, il quale ebbe la fortuna di salvarsi, mentre tutti i suoi n’andavano appiccati (Dujardin, pag. 33o). Egli proseguì poi ad assodare la dominazione del re nella Wrst-Frisia cd a sloggiarne le genti del duca di Gueldria ■( Pontan., pag. 6G9). Nell’anno seguente cacciava in rotti la Banda nera, ed inscguivala fino nella Veluve, dove avendo assediata Arnhen, costrinse il