DEGLI ARCIVESCOVI DI COLOGNA a37 civcscovi di Cologna e idi Treviri Io accompagnarono in Italia colle lor genti. Riferisce Leone di Marsico, che il primo di essi venne spedito a Roma alla testa di ventimila uomini per arrestare l’andolfo principe di Capua ed Attenuilo abate di Montecassino, i quali parteggiavano a favore de’Greci; che il secondo gli uscì di mano, ma ch’ebbe la fortuna di arrestare il principe di Capua, e condurlo all’imperatore, dal quale a mala pena otteneva grazia per lui. L’anno 102Ò Pellegrino si trovò nella conferenza tenuta dall’imperatore col re di Francia ad Yvoi nel Luxem-burghese. L’anno dopo, avvenuta la morte di Enrico li, egli si lasciò indurre insieme con altri vescovi da Gotelone duca della bassa Lorena ad opporsi all’elezione di Corrado il Salico al trono di Germania, fatta dai principi sassoni; ma non guari dopo riconobbe quel principe, mentre anzi scorgiamo che l’anno stesso 1024 intervenne alla dieta da Corrado tenuta ad AiX-la-Chapelle. Nel 1028 egli coronò eziandio nella stessa città re de’Romani Enrico figlio di Corrado. Questo prelato avendo chiusi i suoi giorni nel 25 agosto del io35, fu seppellito nella collegiata degli Apostoli, da lui stesso fondata. La nuova Gallia Christiana colloca la sua morte nel io36, appoggiandosi ad una iscrizione che fu trovata nella sua tomba l’anno i643, e che riportasi da Gelenio; ma siccome in essa si aggiunge l’indizione XV in luogo dell’indizione IV, che correva in quell’anno, sembra che un tal monumento sia stato erroneamente letto. Certo è d’altra parte clic il successore di Pellegrino intervenne a’25 maggio io36 alla dedicazione della chiesa di Pader-born. Pellegrino annoverasi fra i santi che hanno occupata la sede di Cologna, ma niuno storico entrò ne’particolari riguardo alle sue virtù. Egli è il primo arcivescovo di Cologna che portasse il titolo di arcicancelliere d’Italia, come si può scorgere da varie carte degli anni io3i, io33, io35 e io36 ( Ughelli, Ital. Sac., t. Il, pag. i65; t. V, pag. 149; Marat., Antiq. ital., tom. I, pag. 596; tom. VI, pag. 5i). Gundling alla pag. 457 stampò un diploma, nella cui sotto-scrizione si vede: Hennanus sacripalatii cancellarius vice Pellegrini archiepiscopi et archicancellarii recognovit; tocche comprova che Ermanno, che segue, esercitava l’ufficio di vicecancelliere in Italia prima di succedere a Pellegrino-