DEGLI ARCIVESCOVI DI MAGONZA 1G1
contro Roberto I conte palatino del Reno per un motivo di cui la storia non fa menzione: però questa guerra venne estinta dall’imperatore fin dal suo nascere. Adolfo attaccò in seguito Ermanno langravio di Ilesse per far cessare le esazioni ond’egli caricava il clero secolare e regolare dei suoi stati e per richiamar a nuova vita le pretensioni della sua sede su molti feudi della Ilesse. Aggiunge Giovanni Rolli scrittore contemporaneo, com’egli tendesse eziandio a ricuperare una decima tolta da Ermanno alla sua chiesa. Adolfo, ch’ebbe per alleato in questa guerra Ottone duca di Biuswick, incalzò così vivamente il langravio, che oltre alla restituzione di ciò che ripeteva lo costrinse eziandio a comperare nel 1385 la pace a prezzo di duecentomila fiorini, pei quali gli diede in pegno le tre piccole città di Gre-benstein, d’Immenhausen e di Wolfshagen. Tutto questo per altro non produsse che una calma di breve durata (Chron. Thuring. apud Menken , pag. 1811 ). Ermanno volle tentare alcuni sforzi per sottrarsi a condizioni sì dure; ma irritato l’arcivescovo rientrava l’anno successivo nella Messe con una ragguardevole armata, resa più forte dalle genti del langravio di Turingia, prendeva Rotemburgo e Mul-saugen, incendiava Guisdebcrga e distruggeva alcune altre città e castella. Soltanto Cassel teneva fermo: ond’egli fu costretto di levarne l’assedio per la seconda fiata. Oltre alle temporali calamità onde il prelato gravitava il proprio nemico, non fece men terribile uso delle sue armi spirituali, scomunicando lui, i suoi amici e le sue genti; se non che Urbano VI più moderato toglieva un tale interdetto, dopo di che la pace non tardò punto a conchiudersi sotto condizioni che la storia non ci tramanda (Mallel, Hist. de Hesse, 1. I, pag. ui6). Hanno alcuni preteso che in forza d’una di codeste condizioni Ermanno, in qualità di maniscalco del-l’arcivescovo, dovess’egli medesimo porgere la biada ai cavalli di questo prelato nelle sue scuderie di Fritzlar (Se-rarìus). Adolfo mancò a’vivi nel 6 febbraio del i3go ad Heiligenstadt, e venne sepolto a Magonza nella sua cattedrale. Aveva egli fondata nel 1389 l’accademia d’Erfort,
      T. XV.