554 CRONOLOGIA STORICA violenza, mentre per lo trattato di pace era ad esse lasciato libero di restarsi sotto l’immediata soggezion dell’impero. Nel i4?.i Bernardo entrò in discordia colle città del Brisgaw nella congiuntura che queste si pigliavano la libertà di accogliere i di lui sudditi come lor cittadini, allorché si ponevano a stanziare in esse, concedendo che godessero tutta la loro indipendenza. Queste città invece dal canto loro lagnavansi delle imposte che il marchese, siccome governatore del Brisgaw, avea stabilite di proprio arbitrio ed a suo emolumento in quella provincia. Indarno l’impe-rator Sigismondo tentava di condurre le cose a componimento. Le città nell’ottobre 1422 conchiusero fra di loro una confederazione per cinque anni contro il marchese di Bade; ed in questo trattato entrò pure nel seguente anno Luigi elettor palatino insieme colle città d’Alsazia, delle quali era governatore. Nel i4a4 • confederati, a’quali s’erano uniti i conti di Wurtemberg ed il vescovo di Spira, fatta un’ irruzione nel marchesato, incendiarono Rastadt non meno che varii villaggi de’suoi dintorni, e strinsero poscia d’assedio Mulberg. Già questo durava da tre settimane, allor quando Dieterico arcivescovo di Cologna, Giovanni vescovo eli Wurtzburgo ed Alberto conte di Hohenlohe, essendovisi recati siccome mediatori, vennero a capo di far approvare alle parti belligeranti un trattato che contenea nove articoli, il quale venne sottoscritto nel lunedì dopo la festa di san l’ielro, cioè a’3 di luglio. Nel i4a5 Bernardo, mercè una transazione conchiusa con Giovanni di Spanheim conte di Beinheim in Alsazia, acquistò per se e suoi discendenti il diritto di succedere alla contea di Spanheim, i cui possessori si suddivisero in due rami, cioè quello di Creutznach c quello di Starckemburgo. Simone IV, I’ ultimo del ramo maggiore, non aveva lasciata che una figlia di nome Elisabetta, la quale donò primamente al suocero suo, l’imperatore Roberto, e poi a Luigi il Barbuto elettor palatino, la quinta parte di essa contea, che da quell’epoca in poi rimase annessa al Palatinato. Essendo le altre quattro porzioni toccate a Giovanni il Cieco., l’ultimo pure del ramo cadetto, questi mercè suo testamento le trasmise al marchese di Bade od a Federico conte di Veldenz suoi cugini, affinchè le possedessero in comune dopo la di lui morte.