DEGLI ARCIVESCOVI DI MAGONZA i47 Gerardo l’anno ia5s nella domenica di sessagesima (4 febbraio) ad Erfort, ivi fu ordinato diacono e prete nelle quattro-tempora di quaresima, e di là trasferitosi col re Guglielmo a Brunswick, vi ricevette la vescovile consecra-zione dall’arcivescovo di Yorck. Essendosi proposto, non guari dopo, di sottoporre violentemente il suo clero ad un nuovo balzello, attirossi dal legato Ugo di Saint-Cher una scomunica, da cui non lo sciolse che in capo ad un anno I verso la Pasqua del 1253 (Chron. Erford., pag. io5). Avvenuta nel 1256 la morte del re Guglielmo, ed in-1 sorti per succedere al medesimo due competitori, Alfonso re di Castiglia e Riccardo duca di Cornovaglia, quest’ ultimo ricercò il suffragio dell’arcivescovo di Màgonza, ed in fatto l’ottenne nella seguente occasione. Mentre Alberto il Grande duca di Brunswick teneva assediati nel loro castello i signori d’Asseburgo suoi vassalli, Corrado conte di Eberstein e l’arcivescovo di Magonza, collegatisi insieme, corsero a dare il guasto al di lui territorio di Gottingen; ma l’officiale che comandava a nome del duca questa contrada trovò modo di sorprenderli e di condurli al suo si-gnore. Il conte per tanto fu condannato ad essere appeso pei piedi in castigo della sua fellonia, dacché era vassallo del duca, e l’arcivescovo venne condotto prigione a Brun-| swick, ove rimase per lo spazio di un anno, in capo al quale Riccardo d’Inghilterra ne lo liberava, esliorsando per jì esso un assai grosso riscatto (V. i duchi di Brunswick). B Gerardo avea prevenuto questo servigio, inviando a Brun- ■ swick il suo voto per Riccardo nella dieta di elezione, che H tennesi il i3 gennaio i257, durante il corso della propria ■ cattività. Sciolto che fu dai lacci, egli intervenne all’ in- ■ coronazione di questo principe, la quale seguì nell’anno I medesimo ad Aix-Ia-Chapelle il giorno dell’Ascensione. Ge-I rardo condusse nel vegnente anno Riccardo a Worms per- I che fosse ivi pure riconosciuto, ma trovatene chiuse le porte I non gli riuscì di farsele aprire, nè di assoggettare i citta-! (lini a questo nuovo monarca. Questo prelato finì i suoi ] giorni a’25 settembre del i25g, e venne sepolto ai Fran-j rescani d’Erfort. Fu appunto sotto il suo vescovado, che I cessò la vita in comune dei canonici della metropoli.