CRONOLOGIA STORICA CORRADO. 1160. Dopo la tragica morte di Arnoldo, gli autori di questo omicidio costrinsero il clero di Magonza a sostituirgli Raule ovvero Rodolfo, figliuolo di Corrado duca di Zcringen. Codesta elezione, seguita senza saputa dell’imperatore, era contraria al giuramento che.i cittadini di Magonza gli aveano tre anni avanti prestato, di non creare cioè vcrun successore all’arcivescovo Arnoldo, nel caso eli’ei venisse a mancare, senza il di lui assenso. Questo principe ne provò tanto sdegno allorché ricevette in Lombardia la novella, che deliberò di farla annullare. Indarno Raule si recava a trovarlo con varie pezze d’oro, die avea levate dal tesoro della sua chiesa, per renderselo amico: l’imperatore rigettò con lui i suoi doni. Quand’egli ritornossene a Magonza, trovò il suo posto occupato da Cristiano conte di Buche, in Turingia, cui Corrado di Sve-via conte palatino del Beno ed il langravio di Ilesse vi avevano collocato. Anche la nuova scelta non andava a grado dell’imperatore: sicché i principali della chiesa di Magonza nominarono in sua presenza a loro arcivescovo CORRADO figlio di Ottone IV conte di Vittelspach, già morto l’anno 1 155, nipote di Ekkehard, trapassato verso il 1098, pronipote di Ottóne II, ch’era mancato a’vivi nel 1077, e di cui fu padre Ottone conte di Wittelspach. Tale é la genealogia che attribuisce a Corrado lo Scholliner, e ch’egli prova coll’autorità di Radevico e con quella di altri antichi scrittori. Corrado aveva tre fratelli, cioè, Ottone detto il Grande, che fu duca di Baviera dopo la destituzione di Enrico il Leone; Federico, soprannominalo il Barbuto, conte ovvero governatore di Baviera sotto l’autorità del fratello maggiore; ed un altro Ottone, appellato il Giovane, padre di quell’Ottone che nel 1208 trucidò Filippo re de’R.omani, g per tal motivo s’ebbe il soprannome di Regicida. Egli è poi certo che la di lui elezione seguiva, non già nel u6a, come vogliono Dodechino e Trithemo, ma si nel 1160, siccome possiamo scorgere da uno fra i suoi atti steso nel 1193 in favore del nuovo monastero d’Ilfelden, in cui egli conta quest’auno pel trentesiraoquarto del suo vescovado