DEI MARGRAVI D’HOCHBERG 6.5 della corte imperiale, pronuncialo a Rothweil, il primo era stato immesso nel possedimento delle terre di Gursing, Loeffing e Nevenstadt,che formavano parte dei domimi della famiglia dell’altro. Ora rifiutando quest’ultimo di obbedire ad un tale decreto, venne proscritto da Suantibor, giudice imperiale e duca di Pomerania; ed in oltre |gli fu intentata l’accusa di eretico nnanzi all’arcivescovo di Magonza, il quale affidò la eo-gnizion dell’affare all’abate di Tennebach. Ultimatosi il processo, Enrico restò convinto e venne scomunicato; ma tuttavia colla mediazione del vescovo di Basilea fu in seguito disciolto da questo anatema. Enrico fece altresì la pace con Rodolfo; e perchè questa fosse maggiormente assodata, la figlia dell’ ultimo, che avea nome Verena, fu data in isposa verso il t/\i5 al di lui figlio, che si nomava Enrico siccome il padre. Rodolfo chiuse i suoi giorni in età di ottantaquattro anni la domenica successiva alla Purificazione (8 febbraio) dell’anno 1428. Fu questi un signore pieno di moderazione e di equità; ed esercitò in molte controversie de’suoi vicini l’officio del paciere, disimpegnandolo con felice successo. Nella sanguinosa guerra che la casa austriaca e la città di Basilea ebbero fra di GIOVANNI ed ESSONE. i386. GIOVAlNNI ed ESSONE succedettero ad Ottone loro fratello, compartendosi la di lui eredità per modo che al primogenito toccò la parte anteriore del castello di Hochberg , ed all’ altro la posteriore , sotto condizione che le femmine non potessero pretendere alcuna cosa sul loro patrimonio finché fossero nati de’ maschi dall’uno 0 dal-l’altro.’Il margravio Giovanni morì celibe dupo il nfo8, ed Essone lo seguì nella tomba Panno i4I0j lasciando da Margherita sua seconda moglie, figlia di Corrado conte di 'l’ubingia, il figlio di che ora noi parleremo, e Margherita, che divenne sposa di Federico conte di Leinengen Essone avea sposata in prime nozze Agnese di Gerolzeck. OTTONE II. i410. OTTONE fu l’ultimo maschio della sua linea. Egli morì celibe nel 1 B, sicché i beni ch’egli lasciava ritornarono nel ramo maggiore di Bade.