CRONOLOGIA STORICA stumi e l’osservanza della disciplina: i suoi travagli furono benedetti dal cielo. In un concilio ch’ei tenne a Cologna nel 105^, ed a cui presiedette il papa Vittore II, fece pubblicare alcuni salutari regolamenti, che furono anche posti in effetto: i monasteri ad esso soggetti ripigliarono le austerità delle regole che aveano abbandonate. Egli inoltre ne fondava altri cinque, il principale de’quali fu l’abazia di Siegberg, situata nella contrada di Berg, di cui celebrò la dedicazione nel 1066. Ma eccoci ad un punto della vita di Annone, che non si trova di così facile giustificazione. Avea Richensa, vedova di Micislao II re di Polonia, donata nel io56 la terra di Clotten all’abazia di Braunweiler. Or dunque l’arcivescovo, senza verun riguardo avere all’intenzione della regina, di proprio arbitrio trasferì questa terra in poter della chiesa di Santa-Maria delle Scale, che avea fatta erigere presso Cologna (e che trovasi oggi dentro a questa città). Enrico I conte palatino, protettore di Braunweiler e congiunto di Richensa, volle rivendicar questa terra per l’abazia commessa alla sua tutela; senonchè egli guastava la giustizia della propria causa col suo violento procedere, a tale che il prelato si credette in dovere di scomunicarlo. Questo colpo atterriva il conte, il quale ebbe una conferenza con esso lui; e tanta forza produssero nel suo animo le parole di Annone dirette a dimostrargli l’enormità della sua condotta, che, abbandonata ogni cosa, corse a rinchiudersi nell’abazia di Gorze. Passati però circa tre anni dacché ivi trovavasi, cominciò a provarne disgusto, e corse siccome un forsennato ad assediare 1’ arcivescovo entro Cologna. La valorosa resistenza degli abitatori rendeva infrattuosi tutti i suoi sforzi; e questa rotta gli cagionava una tale alienazione di mente, clic si dovette tenerlo rinchiuso (V. i conti palatini). Avvi alcuno che parimente biasima la condotta di Annone verso P imperatrice Agnese- Incaricato per disposizione d’ultima volontà di Enrico IH nel io56 dell’educazione del di lui figliuolo Enrico IV> lasciato in tenera età, Annone avea posto il giovine principe in mano della sua genitrice, principessa saggia e virtuosa; ma scontento poi nel 1062 di vedere che Enrico la guidava a proprio talento, mediante le tolse di nuovo il figlio, e si pose egl' vescovo d Augusta uno stratagemma