DEI MARGRAVI DI BADE-DOURLACII 58g ria die a tale ridusse l’elettore, da costringerlo a condurre una vita errante, privato del regno di Boemia, non meno che del suo elettorato. Nel 1622, determinato il marchese di sacrificarsi interamente per lo servigio di questo principe, prese il partito di abdicare nel giorno 12 aprile (V. S. ) a favore di Federico V suo figlio, nuli’altro per se «serbando se non il militare governo delle sue truppe, che alcuni fanno salire a quattromila ed altri a ventimila armati. Nel 26 dello stesso mese, avendo egli osato combattere contro 'filli senza aspettare il conte di Mansfeld, fu battuto e posto in fuga da questo generale fra Heilbronn e Wimpfen, dopo un combattimento che durava dal mattino fino alla sera. Questa giornata fu pel marchese di Dourlach ciò che quella di Praga era stata per l’elettor palatino: essa rovinò i suoi affari senza speranza d’alcun rimedio. Vero è che avendo raggiunto il conte di Mansfeld, egli passò tutto il maggio sotto le armi; che, assediata Lade-burgo sul Necre, la prese d’assalto; che costrinse in seguito 1’arciduca a levare l’assedio di Hagucnau; che essendosi dopo ciò impadronito di Druscnheim nella bassa Alsazia, diede il sacco a questo paese, donde passato poi ai 2$ maggio coll’elettore e col contedi Mansfeld nel langraviato di Darmstadt, egli prese a prima giunta questa città, e fece prigioniero lo stesso langravio. Non ostante a tutto questo, la vittoria che riportò il g giugno ad Hoeschst sul Meno il generale Tilli contro Cristiano vescovo protestante d’Alberstadt pose a mal partito il palatino e fece dileguare tutta la di lui lega. Risoluto dopo codesta perdita di rimettersi alla discrezion dell’imperatore, egli accommiatò il conte ed il marchese, il qual ultimo, licenziato subitamente l’esercito, si ritirò nel suo marchesato per ivi passare la vita in mezzo alla solitudine. Ma questo paese lino dal 5 luglio trovossi inondato di Bavaresi, di Polacchi, di Un-gheri e d’altre genti imperiali, che vi seminarono da per tutto le morti, i saccheggi e tutti quegli altri orrori che la soldatesca vittoriosa si permette di praticare sulle terre nemiche. La rotta di Wimpfen traeva addosso al marchese un’altra sventura, la perdita cioè della Marca superiore, cui Federico sup figlio fu condannato, mercè imperiale giudizio emesso nel mese di agosto, a restituire a Guglielmo