DEI VESCOVI D’UTRECHT eittà di Deventcr proseguiva ad essere la residenza dei vescovi d’Utrecht allorché questi salì al vescovado, dolente di scorgere la capitale della sua diocesi in mano degli infedeli, imprese a discacciameli, c vi riuscì mercé l’aiuto di persone potenti che aveva fatte entrare nelle sue mire. Divenuto signore d’Utrecht, egli ne ristorò le rovine, rifabbricandone eziandio le due principali chiese, cioè quella cattedrale di San-Martino e 1 altra di San-Salvatore; ed avendone ricuperate le rendite statuì nuovi canonici in luogo degli estinti. Tuttociò riferisce egli medesimo in una lettera stesa ad Utrecht nel i.° luglio del cji\ (llcda, pag. 75). Nell’ anno poi g’37 egli ottenne dal re Ottone I un diploma, pel quale gli si permetteva batter moneta col suo proprio conio, e gli concedevano anco gli altri diritti regali, coll’assenso di Giselberto duca di Lorena (ibid., pag. 81). Questo prelato morì in età molto avanzata a’ 7 gennaio del 977, ed ebbe sepoltura nella cattedrale d’Utrecht. F 0 L K M A R 0. 977. FOLKMARO, ovvero WOLKMARO, successore di Baldrico e cancelliere dell’impero sotto 1’arcicancelliere AVilligise, resse la chiesa d'Utrecht fino all’epoca della sua morte, clic avvenne li 11 dicembre del 990. Questo è tutto quello che di lui ci dicono gli antichi documenti. BALDOVINO l. 991. BALDOVINO, figlio di Sifrido ovvero Sifredo, clic imperava nella provincia di Kcnnemers da Harlem fino ad Alkmaer, comparisce susseguentemente a Folkmaro nel catalogo dei vescovi d’Utrecht. Bouchel nelle sue note sopra llcda ne addita una moneta, ch’egli avvisa essersi coniata da questo prelato, e sulla quale scorgesi da un lato l’effigie di un vescovo senza mitra con questo nome Bai* duinus, e dall’altra una croce colla parola Trajcctum. Bai* dovino chiuse i suoi giorni nel gq/f (Heda).