DEGLI ARCIVESCOVI DI MAGONZA GIOVANNI FILIPPO. 1647. GIOVANNI FILIPPO, nato il 6 agosto i6o5 nel castello eli Esclibacli, situato nella foresta occidentale detta Westerwald, da Giorgio di Schoenborn e da Maria Barbara Vom-der-Lcyen, già colonnello del reggimento di cavalleria di Hatzfeld, avendo poi abbracciato lo stato ecclesiastico, venne eletto prevosto di San-Burchardo a Wurtz-burgo nel i5 novembre i635, ed in seguito innalzato gli 8 settembre i645 alla sede della medesima chiesa, donde finalmente a’19 novembre 1647 Pel' unanime elezione dei votanti fu trasferito a quella di Magonza, ricevendone il palliurn mediante bolla del i3 settembre 1649- QU(>st0 prelato fu a quella di perdere nel 1648 la sua dignità, atteso il fervore con cui la Svezia si maneggiava nelle negoziazioni che si tenevano per la pace di Westfalia affine di farvi unire la secolarizzazione dell1 arcivescovado di Magonza, di cui essa voleva arrogarsi il dominio. Se questo seggio fu così conservato, se ne deve principalmente il merito all’elettor di Sassonia. La pace tornò parimente utile alla chiesa di Magonza in quanto che venne per essa stipulato l’arcivescovo potesse riscattare la Bergstrasse, cioè a dire la via della Montagna, che l’arcivescovo Die-tero nel 1463 avea data in pegno all’elettor palatino: riscatto che effettivamente ne fece Giovanni Filippo nel i65i per la somma di centomila fiorini del Heno. La stessa pace obbligava i Francesi a rimettere nelle di lui mani la città di Magonza (Gundling, pag. 3o6). Nel 1651, avendo l’imperatore Ferdinando III con lettere del 27 aprile convocata pel 3i ottobre seguente una dieta a Batisbona, credette opportuno al proprio ed all’interesse dell’impero il tenere precedentemente'una conferenza cogli elettori, e gl’invitò a sè nella città di Praga. Trat-tavasi d’indurli ad eleggere in re de’Bomani Ferdinando suo figlio, già re di Boemia e d’Ungheria: l’affare era assai delicato, e si maneggiò sotto sigillo di segretezza. Ma quando l’imperatore ebbe ottenuta la desiderata promessa, ed anche prima, il pubblico fu informato intorno all’oggetto delia conferenza, e ciascheduno ragionava al modo suo intorno