CRONOLOGIA STORICA sufTiaganei a Magunza nel febbraio del i438, per delibo' tare cori essi intorno all’attuale stato delle cose; e fu loro avviso che prima d’altro fosse scopo procedere all’elezione di un nuovo capo dell’impero. Per conseguente ci convocava la dieta elettorale a Francfort, ove con voto unanime, nel 18 marzo, fu eletto Alberto d’Austria re de’Romani. 11 giorno successivo a codesta operazione, l’elettor di Ma-gonza ed i suoi colleghi indirizzarono due lettere, una a papa Eugenio, l’altra all’imperatore Giovanni Paleologo, che allora trovavasi collo stesso pontefice al concilio di Ferrara: lettere, le quali non sono che credenziali pegli ambasciatori che dovevano presentarle (Serar. no. ed., t. I, pag. 751-752). La storia non ci tramanda in particolare gli ordini di cui essi erano incaricati, ma non è da porre in dubbio che non fossero relativi alla riunione delle due chiese ed a quella del pontefice col concilio di Basilea. Però le negoziazioni degli ambasciatori riuscirono vuote d’effetto quanto al secondo articolo. Tennesi dappoi intorno a questo soggetto diverse diete, le quali non ebbero conseguenze migliori. In quella che radunossi il 2 marzo 14-^0 a Magonza si videro giungere i deputati della più parte delle corti. Eugenio ed il concilio di Basilea vi inviarono anch’essi i lor propri; ma quelli del papa si soffermarono a Costanza, senza progredire più oltre. L’arcivescovo di Magonza parlò con calore in questa assemblea a favor del concilio, che disponevasi a deporre Eugenio; ma tuttavia il suo partito, comechè adottato dagli elettori di Treviri e di Cologna, venne rigettato dai principi; ed il risultamento della dieta a questo riguardo fu che si dovesse attenersi alla neutralità. Ma un punto rilevante nel quale si riunirono tutti i pareri si fu quello di adottare i decreti del concilio di Basilea riguardanti l’abolizione delle annate, delle riserve, delle aspettative, e l’universale ristabilimento delle elezioni canoniche. Cotale deliberazione venne eretta in forma di prammatica sanzione, e rivestita di tutte le solenni forme che potevano attribuirle una consistenza legale. Avendo i legati del papa inteso una tale determinazione, si recarono a Magonza, e vi opposero le loro proteste, dichiarandola siccome lesiva dei diritti e delle prerogative della santa sede.