DEGLI ARCIVESCOVI DI TREVIRI 355 scrisse due lettere al pontefice per indurlo a rivocav questa bolla , ed infatti ottenne il suo intento, come può scorgersi da una seconda bolla d’Innocenzo in data del 20 dicembre dello stesso anno. I religiosi di San-Massimino, sempre mai inquietati nella loro esenzione, ricorsero in seguito ad Enrico II conte di Namur, al quale il re Corrado aveva poco innanzi conferita l’avvoeazia del lor monastero; e questi entrando coll’ armi alla mano sulle terre dell’arcivescovo vi commise gravissimi guasti; Alberone dal canto suo, gettatosi anch’egli su quelle della contea di Namur, s’impadronì di varie piazze, facendole per la più parte ruinare; ed avendo poi inteso ch’egli moveva alla testa delle sue truppe, lo prevenne, gli presentò battaglia, e lo pose in volta dopo 'àver freso od ucciso un gran numero di perenni» Fnrifn nklnihitn ria mieste perdite reiterate, ri- l’arci' . _________________ ul finire del 1145 citati entrambi alla dieta di Spira, terminò le loro contese mercè un diploma del 4 gennaio successivo, obbligando il conte à desistere dalle sue pretensioni ed a rinnovellarc all’arcivescovo il giuramento di fedeltà riguardo alle terre che teneva dalla chiesa di Treviri. Fu appunto san Bernardo presente a quest’assemblea, ed anzi precipuo negoziatore dell’accomodamento, come il re medesimo lo ricorda nel suo diploma di che ora abbiam favellato (Hist. diplom. Tvcvirtom. I, pag. 554). Nel 1147 recatosi Alberone a visitare papa Eugenio III a Parigi, ottenne da lui nel 7 maggio una bolla che confermava la transazione. Sul finire dello stesso anno l’arcivescovo di Treviri accolse il pontefice nella sua capitale, ove tenne un concilio,# in cui vennero esaminati gli scritti della celebre santa Ildegarda abadessa di San-Huperto presso Birigh (V. i Concilii). Questo prelato cessò di vivere a Coblenza nel i5 gennaio del u5a. Roberto du Mont lo qualifica vir magnanimus et singularis censurae. Solennissimi furono i suoi funerali: il suo cadavere, dopo imbalsamato, fu trasferito, dice l’autore della sua vita, in Treviri, accompagnato dal clero e dal popolo, ch’eragli venuto incontro, e fu depositato per un giorno intero in ciascuno dei monasteri di Treviri, finché tutti gli ebbe percorsi; dopo di che, venne sepolto nella cattedrale, corse combinare la pace col-