CRONOLOGIA SI URICA W E R NERO. ia5f). W E li NERO d’ EPSTEIN, figlio di Geranio iti Epstcin, fratello dell’arcivescovo Sigefreilo III, già cantore, poi gran prevosto della chiesa metropolitana di Magonza, e prevosto eziandio ili Santa-Maria-alle-Scale e di San-Pictro nella stessa citlà, succedette l’anno laSg, mercè canonica elezione, all’arcivescovo Gerardo; e recatosi nel 1260 a Roma, ricevette cola la vescovile consecraziorie per mano di papa Alessandro IV. Al suo ritorno in Magonza, egli tenne un concilio, nel quale scomunicò Filippo di Hohenfelsj a cagione dell’esazioni non.meno gravose che ingiuste, onde egli opprimeva il clero in que’luogi della chiesa di ¡Magonza dei quali aveva l’avvocazia. Filippo per altro ne manifestò pentimento, e quindi venne assolto dalle censure il 7 gennaio ia63. Wernero nell’anno medesimo si convenne, mercè trattato del 10 settembre, colla duchessa Sofia e col di lei figlio, rispetto alle loro pretensioni sopra i feudi della Tu-riligia, de'quali venne ad essi pure lasciata una parte (Gallai, pag. 703). A’19 maggio del 1271 egli acquistò da Ulrico signore di Duren il castello di Wildemberg per novecento marchi d’argento, moneta di Cologna ( Latomus, pag. 732). Trovandosi nel seguente anno alla dieta di Francfort, ove trattavasi di eleggere un nuovo re de’Romani, egli indusse gli elettori a riunire tutti i lor voti in favore di Rodolfo il’Habsburgo. Nel 1273 Wernero ebbe un qualche dissapore con Enrico di Brabante langravio di Desse, attesi i guasti che questi andava facendo sulle sue terre (V. i langravi di JJess-c ). E;;li intervenne nel 127Ì al concilio generai di Lione; e nel 1278 comperò da Enrico conte di Sponlieim il castello di Bockelnheim, locchè fu sorgente di una dissensione tra questo prelato e Giovanni di Sponheim, la quale ebbe termine il 12 dicembre 1281. Wernero fini la propria carriera il 2 aprile dell’anno 128/i nella città di Aschallemburgo, dove fu pure sepolto nella chiesa maggiore. Dopo la di lui morte, il seggio di Ma* gonza rimase vacante, giusta la cronaca d’ Erfort, per lo spazio di due anni e tre mesi.