DEGLI ARCIVESCOVI DI COLOGNA ADOLFO III di SCIIAVEMBURGO. 1547. ADOLFO, figlio di Josse conte di Schavemburgo e di Maria di Nassau, già canonico delle chiese metropolitane di Cologna e di Magonza, e prevosto di quella di Liegi, scelto a coadiutore nel 1535 o nel successivo da Ermanno, venne finalmente proclamato arcivescovo di Cologna nel 24 gennaio 1547, e *ece solenne suo ingresso in questa città nel 28 luglio i55o alla testa di duemila cavalieri (Gundliug., pag. g44)* Fi'1 d’allora egli si diede ogni cura per riparare ai mali che il suo predecessore avea fatti. Avea già nel i54g radunato in quaresima un concilio provinciale, ove si rinovarono i canoni dei precedenti intorno al dogma ed alla disciplina. Nel i552 si recò poi al concilio di Trento, ed Olao Magno arcivescovo di Upsal nella sua storia delle nazioni settentrionali, che a lui dedicava, parlando della parte ch’egli ebbe in questa assemblea, asserisce che tutti ad una voce non tacevano che lodare il suo zelo e la sua prudenza e la sua umanità, e che nel circolo dei prelati e dei dotti, L(^uali in gran numero si raccoglievano per udirlo, egli ra "onava cori tali’cognizioni e tal gravità intorno alle materie più rilevanti, che lo si riguardava come un oracolo terrestre della divina sapienza. La sua partita da Trento fu precipitosa, attese la nuova ricevuta dell’irruzione che i Francesi, alleati dei principi protestanti d’Alemagna, stavano per fare nel suo elettorato. Egli vi si restituì per ¡strade rimote, e provvide alla sicurezza della provincia richiamando alcuni soccorsi dai Paesi-Bassi e dalla Franca-Contea. Libero allora da qualsivoglia altra cura, egli si dedici» alla riforma del clero; e questa impresa avrebbe sortito migliore successo, se Iddio avessegli concessi più giorni di vita. Ma il 20 settembre 155t» egli cessava di vivere a Brulli, d’onde veniva sepolto e trasferito nella sua metropolitana, ove pure ai dì nostri scorgesi il di lui cpitafio.