DEGLI ARCIVESCOVI DI MAGONZA mezzo dei suoi legati nel 26 settembre dello stesso anno una sentenza di deposizione, che avea già pronunziata contro di lui a’21 del precedente agosto; nè a ciò solo resta-vasi: scomunicò Dietero cd i suoi aderenti nel i.° febbraio del 1462. Tuttavia questi proseguiva a diportarsi come arcivescovo e ad adempierne le funzioni per lo spazio di circa due anni. Avendo i due rivali latta leva di truppe, Dietero pose in rotta nel i.° luglio del 1462 quelle di Adolfo, il quale tuttavia trovò modo di sorprendere per tradimento Magonza a’27 del successivo ottobre. Ma finalmente il mer-cordì dopo la festa di san Francesco, che cadeva a’5 ottobre, del 14^3, coll’interposizione del langravio di Hesse egli conchiuse presso ¡Zeilsheim una transazione col suo competitore. Mercè quest’atto, eh’essi poi ratificarono a Francfort nel mercordi dopo la festa di san Severo, cioè a’19 ottobre, Dietero rinunziava al seggio di Magonza, e scioglieva tutte le piazze che n’erano soggette dal giuramento a lui già prestato, eccettuate quelle soltanto di Stein-heim, di Diepurg, di Iloechst e di Lahnstein, che riserbò a se stesso sua vita durante, oltre ad una pensione che gli venne da Adolfo promessa. Questo trattato, mercè un breve del 10 gennaio i4i>4i venne approvato dal pontefice Pio II, ¡I quale in esso ricolmava di lodi quel medesimo Dietero che già aveva depresso (Struvc, pag. 748; Raynaldi, ad an. 1462, n.° 26, et ad an. i463, n.° 87). ADOLFO II. 1461. ADOLFO di NASSAU-WISBADEN, figlio di un padre dello stesso nome, nipote degli arcivescovi Adolfo 1 e Giovanni II suoi predecessori, già canonico di Magonza, prevosto della collegiata di San-Pietro, provveditore di Er-iort. prefetto di Rustemberg e di Eichsfeld, scelto nel dopo la mancanza a’vivi di Thierri da una parte dei votanti in capitolo a successore della sede di Magonza, vi sali poi nei 21 agosto del 1461 in forza delle bolle del pontefice Pio II. pubblicate il giorno medesimo che quelle della deposizione di Dietero. Il giovedì successivo alla festa «li san Michele, cioè il i.° ottobre dell’anno stesso, egli venne proclamato dal clero, dal senato e dal popolo, in