456 CRONOLOGIA STORICA 1476. » Questo gran principe, die avea trascorsa la sua vita in mezzo alle armi eiì alle battaglie,'frequentò sul finire de’suoi giorni il convento de’Recoleti d’Heidelberg, » assistette assiduamente nel loro coro, comandò lcf si seppel-» lisse coll’abito dell’ ordine, c morì in quel ritiro ( Culini) ». Avea egli sposata nel 1462 una cittadina di Svcvia appellata Chiara di Tettingen, dalla quale gli nacquero due figli, cui provvide di alcuni territori assai ragguardevoli fuori dell’elettorato. Il maggiore di essi si fece ecclesiastico; e Luigi, il cadetto, fu quegli che formò il ramo dei conti di Lo-Wenstein c di Wortheim. Fu appunto Federico il Vittorioso, giusta l’osservazione del Colini, che statuì pel primo in Àiemagna il metodo di tener assoldate continuamente alcune truppe; mentre prima di lui, le si formavano alla rinfusa dei terrazzani, clic venivano licenziati tostochè non se ne avea più mestieri. Questo sistema fu poscia adottato nell’impero sotto il governo di Massimiliano. FILIPPO, detto PI NGENUO. 1476. FILIPPO, nato nel 14 luglio del 144^s succedette nel 1476 al proprio zio Federico, che lasciava il pa-lalinato in una condizione molto fiorente. Egli aumentò nel i499 questo suo retaggio col ducato di Mosbach, che in esso venne a cadere attesa la morte del duca Ottone II nipote, per parte di Ottone I suo padre, dell’imperatore Roberto; e nell’anno medesimo diede in isposa al suo terzo figlio Roberto Elisabetta, unica prole di Giorgio il Ricco duca di Baviera-Landshut, che loro fece donazione di tutti i propri dominii. Morto poi Giorgio nel i5o3, Alberto duca di Baviera sostenne che questa donazione fosse contraria ai patti di famiglia, pei quali la successione si trasferiva soltanto nei maschi, escluse le femmine. L’imperatore Massimiliano propose allora un componimento, ma fu rigettato: si ricorse quindi alle armi, per cui egli cacciò in bando nel i5o4 dall’impero così il padre come il figliuolo. Quasi tulio l’impero stesso si riunì contro di loro: quattro armate invasero ad un tempo il Palatinato, e vi portarono la desolazione. Venutisi alle mani, i Palatini perdettero la battaglia di Ratisbona ed una porzione de’ loro dominii-