i8o CRONOLOGIA STORICA tale un colpo gli scaricò sulla testa, che lo distese morto a terra. Se non che il rammarico che poi ne provava, racconta un altro manoscritto citato dal medesimo autore ma ch’ei riguarda siccome sospetto, fu così grande, ch’egli si fè passare per morto; ed ordinando che fosse sotto il suo nome sepolto il cantiniere che aveva ucciso, ritirassi segretamente in una certosa molto solitaria, ove chiuse i suoi giorni. Un terzo manoscritto poi citato da Dieffelbach riferisce, come, dopo il malagurato colpo di cui abbiamo or or fatto cenno, preso da terrore egli to mossene frettolosamente a’3ogcu-naio 1514 a Magonza, comechè il freddo fosse estremamente rigido; e che il 6 febbraio, ch’era giorno di lunedì, essendosi trovato privo della parola mentre usciva dal letto, si rimase in tale stato fino al giovedì susseguente, nel quale spirò. Checché ne sia, noteremo che nella sua cattedrale di Magonza scorgesi a sinistra del coro la di lui tomba con un’epigrafe, nella quale sta scritto ch’egli cessò di vivere il 9 febbraio dell’anno or ora menzionato. ALBERTO ovvero ADELBERTO IV di BRANDEBURGO. i5i4-ALRERTO ovvero ADELBERTO, nato nel 1490 da Giovanni il Cicerone elettore di Brandeburgo, e da Margherita da Sassonia, canonico già in pari tempo di Magonza e di Treviri e successore nel 3i agosto 1513 di Ernesto di Sassonia nell’ arcivescovado di Magdeburgo e nel vescovado d’Halberstadt, divenne arcivescovo di Magonza il 9 marzo dell’anno successivo, locchè fu poi confermato ai 18 agosto dell’anno stesso da papa Leone X, con dispensa di occupare contemporaneamente i due arcivescovadi. Mentre poi si trovava alla dieta d’Augusta il primo agosto del 1518, ei ricevette dalia mano del nunzio Gaetano la porpora romana, che il pontefice gli aveva decretata a Roma in pieno concistoro nel 24 marzo precedente. La riconoscenza però di Alberto verso questo pontefice non procedette tanto da fargli sacrificare i suoi doveri di elettore al vantaggio della corte di Roma. Avvenuta la morte dell’imperatore Massimiliano a’12 gennaio del i5ig, Leone X si affrettò d’inviare agli elettori il cardinale di San-Sisto per avvertirli, come essendo il regno di Napoli feudatario della romana