CRONOLOGIA STORICA vantava sopra di loro; ed in una battaglia ne fece prigionieri non pochi, traducendoli nel suo castello. Le altre azioni di Enrico IV sono poco degne di ricordanza. Egli cessò di vivere nel ]36g, lasciando dalla sua sposa Anna, figlia di Buccardo d'Usemberg, Ottone, Giovanni ed Essone, nonché una figlia di nome Cunegonda, che fu moglie del baione di Gliers. OTTONE I, 1869 od in quel torno. OTTONE, figlio e successore del marchese Enrico IV, ricevette nel 1372 dall’imperator Car- lo IV l’avvocazia del monastero di Tennebach , eh’ e-gli compartiva con suo fratello Fssone. Avendolo nel i386 Leopoldo duca d’Austria chiamato in proprio soccorso, pugnò per essolui alla battaglia di Sempach, ch’ebbe luogo nel 9 di luglio contro gli Svizzeri, e vi perì insieme con questo principe e con un numero ragguardevole di gentiluomini. 11 suo cadavere fu trasferito e sepolto nell’,aba-zia di Tennebach. Non lasciò che up’ unica figlia, di nome Emelina, la quale divenne sposa di Giovanni di Couci. tranquillare un ammutina* mento del popolo, suscitato da tale profanazione, si dovette cacciarlo in una carcere, donde egli uscì poco tempo dopo. Ecco quanto troviamo di os-servevole nella sua vita. RODOLFO III. 1384. RODOLFO, figlio di Rodolfo II, dopo essere stato fino al »358 sotto la tutela di Ottone suo zio, passò poi sotto quella di Walerano con» te di Thierstein, e raccolse nel 1384 * heni della casa di Hochberg-Sausem-berg. Nel 1897 ottenne da Wenceslao re de’Romani una lettera, che commetteva il giudizio delle sue liti alla corte imperiale, e lo stabiliva unico giudice e supremo di quelle de’ suoi ufficiali, vassalli e sudditi. Wenceslao nell’anno seguente accordava eziandio a Rodolfo ed a tutti i marchesi in generale il privilegio di accogliere i proscritti nelle loro terre e castelli ; ciò che venne confermato dai successivi imperatori, e specialmente da un diploma di Federico III, rilasciatogli a Roma nel i452. Rodolfo ebbe verso il 1398 un grande litigio con Enrico conte di Fur-stemberg. Egli è da sapere che in forza d’un giudizio