CRONOLOGIA STORICA
ADOLFO I di NASSAU.
    ADOLFO, figliuolo di Adolfo conte di Nassau-Wisba-* don e di Margherita prole di Federico IV bulgravio di Norimberga, vescovo di Spira, essendosi posto fra i concorrenti alla successione dell’arcivescovo Giovanni di Lu-xemburgo, avea riportati, siccome or ora dicemmo, tutti i suffragi in proprio favore. Tuttavia questa sua elezione, comechè canonica, non fu meno annullata dal pontefice Gregorio XI, che nominò Luigi di Misnia qual successore alla sede di Magonza. Credesi che l’avversione di questo papa per Adolfo avesse a fondamento l’accusa che gli si dava di aver presa parte nella morte dell’arcivescovo Giovanni di Luxemburgo. Checché ne sia, Adolfo tenne fronte a Gregorio ed all’imperator Carlo IV, entrambi protettori di Luigi. Ma dopo la morte del primo, scorgendo che Urbano VI pendeva anch’egli in favor di Luigi, si rivolse dal lato di Clemente VII antagonista di Urbano, il quale gl’inviò il palliam con buon corredo d’indulgenze. Adolfo, ricevuto a’ 29 ottobre del 1379 ¡1 breve del pontefice che confermava la sua elezione, lo fé pubblicare ad Lltfeld, ove per allora trovavasi, e si fé rivestire del pallium da due vescovi in presenza de’canonici, dei _ beneficiati e degli altri uifiziali della chiesa metropolitana; ed a’5 del successivo novembre, dopo un trattato conchiuso col capìtolo, fu rimetso nel pieno possedimento dell’arcivescovado, con intimazione a tutti i vassalli di riconoscerlo come loro signore ed arcivescovo. Fu allora che abbandonati i titoli di vescovo di Spira e di amministratore di Magonza, di cui fino a quel punto s’era valuto, cominciò a qualificarsi arcivescovo di Magonza ed amministratore di Spira. Finalmente riconciliatosi dopo qualche tempo con Urbano VI, c confermato nella propria dignità da questo pontefice, fece a Magonza il solenne suo ingresso la seconda domenica dopo Pasqua dell’anno i38i. Panvinio assicura die Urbano lo innalzava al cardinalato, ed altri sostengono che una tale dignità gli venne bensì offerta, ma ch’egli la rifiutava. Trovandosi Adolfo non avere più competitori dopo la morte di Luigi di Misnia, rivolse le proprie armi