DEI MASTRI PROV. DELL’ ORD. TEUT. EC. G;5 dai ribelli della Prussia; e nel i46(i un’ altra flotta di quaranta navi cariche di soldati, di viveri e di munizioni,.fu dalla tempesta abbattuta e quasi interamente peri fra gli ' scogli, neMmentre che settecento cavalieri livoni, i quali avevano presa la via di terra, venivano totalmente massacrati dai Samogiti: quindi avenne che l’anno stesso il gran mastro fosse costretto a conchiuder una pace rovinosa colla Polonia. Giovanni, che cessò di vivere nel 1469, avea dato un villaggio e duemila marchi per ottenere di venir sepolto nel coro della cattedrale di Riga; l’arcivescovo Silvestro, essendovisl indarno apposto;, se ne vendicava col vietare che gli si erigesse una epigrafe. XLII. GIOVANNI WOLTIIUSEN, detto FERSEN. 1470. GIOVANNI WOLTHUSEN fu eletto mastro di Livonia nel gennaio 1470, e nella quaresima poi del 1471 deposto, arrestato ad Ileimet e rinchiuso in una torre a Wcnden, ove terminava i suoi giorni. Pretendono alcuni ch’egli avesse meritato un simile trattamento per certe sue intelligenze secrete coi Russi, cd altri invece, che lo credono innocente, vogliono essere questo avvenuto per effetto di una potente fazione insorta contro di lui. XLIII. BERNARDO di BORCH. 1471. BERNARDO di BORCH fu innalzato alla dignità di mastro di Livonia nella quaresima dclfanno 147*ò e nel 147^ strinse l'accordo di Berkenbomen coll’arcivescovo SilVestro, che tuttavia insisteva nel volere disciolto il trattato di Kirchholm; con che essi rispettivamente ob-bligaronsi di rimanere tranquilli per lo spazio di sessanta anni. Ma non appena Silvestro l’ebbe sottoscritto, che il mastro di Livonia ebbe contezza come quegli avea di recente conchiuso un trattato contro Pordine col vescovo di Derpt, e come nulla egli obbliava per suscitargli contro de’nemici in Danimarca, in Polonia, in Lituania, in Isve-zia, a Lubecca e nelle altre città anseatiche; ciò nondir meno portò pazienza, colla speranza di ricondurlo a sentimenti più giusti. Nel 1476 le città anseatiche si frappo-