DEI MARGRAVI DI BRANDEBURGO 519 die la vecchia marca verrebbe sciolta da ogni dipendenza alla chiesa di Brandeburgo. Nel tempo stesso clic i margravi facevano testa ^ .codesta lega, ebbero altresì a combattere contro i duchi di Pomerania, che volevano trar profitto dalle circostanze per ingrandirsi a loro spese. La pace non fu con essi conchiusa che nel i25o, quando Barnimo, ceppo dei successivi duchi di Pomerania, si pose a trattarne, cedendo ai margravi l’Uckemarck (salvi i diritti del vescovo di Camino) in cambio dei castelli e del paese di Wolgast che avea loro tolti, e che pose sotto l’alto loro dominio insieme con tutto il rimanente de’propri siati: tutto ciò possiamo scorgere nell’ atto del trattato che vide la pubblica luce nel Codice Diplomatico della Pomerania del signor Dreger. Nel 1248 i margravi assodarono l’acquisto che Alberto loro padre aveva fatto della città di Lebus, mercè la nuova vendita che loro ne fece Boleslao il Calvo, duca di Lignitz. Guglielmo re di Germania, al quale dopo la morte di Federico II s’erano fatti aderenti, loro concesse nel . 1252 l’aspettativa sul ducato di Sassonia, e nell’anno seguente assegnò loro in feudo il paese di Zerbst. Trovandosi il conte di Ilolstcin in guerra con Cristoforo re di Danimarca, i due fratelli si unirono al primo, il quale pose in rotta nel 1254 il monarca mercè il loro aiuto, e die’loro in pegno per risarcirli delle spese della guerra la città di Rendsburgo. Nell’anno seguente Ottone si pose alla testa delle geriti che Ottocare re di Boemia inviava in Prussia, ove nel i25i avea già fatta una spedizione coi cavalieri teutonici. Dopo la morte del re Guglielmo, accaduta nel gennaio 1256, varii principi volsero lo sguardo sopra Ottone per collocarlo nella dignità di quello; ma i tesori di Riccardo di Cornovaglia li abbacinarono. Ottone dal canto suo dava il .proprio voto in favore del re di Castiglia, cui però 'in seguito abbandonava per volgersi al partito di Riccardo. Nel 1262 i due margravi maneggiarono un accordo fra Erico V re di Danimarca e l’altro Erico duca di Jutland. Essendo il primo di essi rimasto prigioniero del secondo, venne consegnato al margravio Giovanni, il quale restituì al conte di Holstein, collegato del duca, la città di Rendsburgo, riservandosi di esigere "dal monarca la somma