DEI MASTRI DELL’ ORDINE DI CRISTO 649 confermati dal gran-mastro; e finalmente i mastri di Li-vonia terminarono coll’acquistare l’indipendenza del gran-mastro stesso quanto all’esercizio della sovranità. Allora furono essi innalzati alia dignità di principi, ed ebbero sede nella dieta dei principi ecclesiastici dell’impero. Come poi i provveditori ossia precettori di Livonià sono comunemente dagli storici ritenuti quali mastri provinciali fin dalla loro origine, e terminarono coll’assumere il titolo di mastri negli atti loro, noi non attribuiremo ad essi altro nome, affine di evitare ogni confusione. Allorché i cavalieri Teutonici ebbero acquistato dal re di Danimarca il ducato di Estonia, trovossi la Livonia divisa fra loro, l’arcivescovo di Riga ed i vescovi di Derpt, d’ Oescl e di Curlandia; i quali prelati ebbero anche sede nella dieta dell’impero, siccome pure il vescovo di Revel, Questi diversi domimi costituivano altrettanti paesi di stato, e la riunione di tutti i loro capi formava gli stati generali, che adunavansi talora insieme coi deputati delle grandi città, affine di deliberare intorno agli oggetti di più rilievo riguardanti l’intera Livonia. Oltreché i cavalieri Teutonici divennero tostamente i più potenti per le loro conquiste, godettero inoltre il vantaggio che i vassalli dcll'arcivescovo di Riga ed i vescovi di Derpt, di Oesel e di Curlandia erano tenuti a muovere alla guerra sotto gli ordini dei mastri provinciali; cosi essi disponevano in certo modo di tutte le forze della Livonia. Non si conosce l’epoca di quest’antico privilegio, che venne poi confermato ovvero rinnovellato nel 1397; ma egli è verisimile che avesse luogo fin dai tempi dei cavalieri di Cristo, od almeno fin da quelli in cui succedettero loro i cavalieri Teutonici. L’autorità dei mastri Teutonici di Livonia era sul principio sì grande, che trattavano la pace e la guerra, conchiudevano trattati d’alleanza coi principi, concedevano privHegi, ed emanavano leggi senza l’intervento dei gran-mastri; locchè appunto c’indusse a dar loro luogo in quest’opera.