DEI DUCHI DI WURTEMBEF.G	91
giugno del i534 colla mediazione dell’elettor di Sassonia. In virtù di codesto trattato, Ferdinando riconobbe Ulrico legittimo successore del V\ urtemberg, ma però sotto questa onerosa condizione , eli’ esso ducato, senza perdere i privilegi inerenti ad uno stato imperante, riguardergbbesi come un subfeudo della casa d’Austria, e ad essa devoluto in caso di estinzione dei maschi legittimi della casa di Wurtemberg. Entrato Ulrico non guari dopo nella lega di Smalkalde, introdusse Panno 1535 la religione di Lutero ne’ propri stati, senza incontrare veruna resistenza per parte degli abitanti; e fatta man bassa sui beni delle collegiate e dei monasteri, ne impiegò il ricavato nel fondare scuole e nel pagare i debiti dei ministri della sua chiesa.
    Allorché la lega di Smalkalde proruppe nel i546 in un’aperta guerra, il duca di Wurtemberg fu tra i più frettolosi a rinforzare coll’unione delle sue genti l’esercito dei confederati; ma dopo avere stretto da vicino quello dell’imperatore per varii mesi sulle sponde del Danubio, finalmente si separarono per la mala intelligenza dei capi. La vittoria riportata nel 24 aprile del seguente anno a Muldberg dal duca d’Alba, generai dell’imperatore, pose interamente in dissesto gli affari della lega. Entrato il vincitore ftel Wurtemberg, invase la maggior parte delle piazze di questo ducato, intanto che Ulrico, datosi alla fuga al-l’appressarsi di lui, si teneva rinchiuso nell’ Hohentwiel. Egli si credette assai venturoso in trovare nell’ elettor palatino un destro e zelante negoziatore, che prevenne l’ultima sua rovina col trattato d’ Heilbronn, conchiuso nell’8 gennaio del 1548. Per altro non uscì dall’impaccio così a buon prezzo: oltre la somma di trecentomila fiorini che fu costretto ad esborsare, dovette eziandio sottoscrivere a varie umilianti condizioni, quali sarebbero la resa delle sue migliori fortezze, la promessa di rinunciare all’unione di Smalkalde, e l’obbligo di presentarsi personalmente all’imperatore entro lo spazio di sei settimane per ¡scusarsi a’suoi piedi, e sottomettersi alle sue decisioni in ogni cosa che riguardava la religione e lo stato dell’ impero. Non potè dunque rientrare in possesso del suo ducato che a sì duri patti. Tuttavia non gli venne dato d’impedire
1	introduzione dell’interim nei propri domimi. Una nuova