5ai CRONOLOGIA STORICA Misnia. Sembra clie i figli natigli da questi due maritaggi non gli siano sopravvissuti. OTTONE IV. 1282. OTTONE, soprannominato dalla FRECCIA, sue: cedette al fratello Giovanni II nel margraviato elettorale di sua famiglia. Qnesto principe, insieme coll’altro fratello Corrado, concludeva il 25 maggio 1282 un trattato di molto rilievo colla città di Stendal ('Pauti Hid., pag. 264)- Divenuto Erico finalmente arcivescovo di Magdeburgo, nel 1291 si unì a’suoi nipoti Ottone ed Alberto per ¡stringere d’assedio il castello di Her-Jingsberg, la cui guarnigione ■avea corsi e messi a guasto ]>iù volte i lor territori. Questa piazza apparteneva al duca di Brunswick Enrico il Ma-raviglioso, il quale così bene provvide alla sua difesa, che rese inutili i tentativi degli assedianti, e fe’ inoltre prigioniero 1’ arcivescovo Erico (,ibid., pag. 265). Rimesso il prelato 111 libertà, imprese con eguale poco successo l’assedio del castello di Neugater-sleben ( pag. 289). In seguito videsi la casa di Brandeburgo signora di varii luoghi in Sassonia, il principale de’quali nella chiesa dei Francescani di Wittemberg; 3.° Cunegonda, che fu religiosa; 4*° Beatrice, sposa di Boleslao duca di Schweidnitz. Al margravio Ottone V s’ attribuiscono altresì quattro figli, ma non è certo che il solo Ermanno, del quale passiamo a parlare. ERMANNO, detto il LUNGO. 1298. ERMANNO, che per I’ altezza della sua statura soprannominossi il LUNGO, succedendo ad Ottone V suo padre die’ principio al governo con un atto di giustizia e di valore. Avendo un cavaliere, di nome Ermanno Riben, assembrati parecchi masnadieri nel suo castello di Glassiti nel Mecklemburghese, di là andava dannosamente correndo i luoghi vicini. Ora il nostro margravio, collegatosi coi suoi congiunti e con Enrico di Mecklemburgo, si recò ad assalire questo asilo, ch’egli prese e distrusse. Assunse poi il titolo di conte d’Henne-berg, perocché la madre sua aveva ricevuto in dote una parte di questa contea (Pauli ibid., pag. 274 )■ Sul finire dell’anno i3o3 egli aggiunse a’propri stati la bassa Lusa-zia vendutagli dal marchese Ticmanno (ibid., pag. 277). Una fra le principali cure di