8/, CRONOLOGIA STORICA Adolfo II duca di Cleves e vedova di Guglielmo duca di Baviera, la quale mancò nel 1442-° tle* *44^ Elisabetta, figlia di Enrico il Dovizioso duca di Baviera-Landshut, che trapassò nel i45i; 3.° Margherita, figlia di Amadeo Vili duca di Savoja e già vedova di Luigi IV elettor palatino, la quale cessò di vivere nel i4^o. Oltre a varie figlie che gli nacquero da questi tre maritaggi, il secondo lo rese padre di due figli, cioè Eberardo, che porremo qui sotto, ed Enrico, il quale destinato da’suoi congiunti allo stato ecclesiastico, alfine di evitare lo smembramento dei beni, ottenne il coadiutorato dell’arcivescovado di Magonza. Se non che avendolo la sua imprudente condotta fatto cader nel dispregio di codesta citta, egli abbandonò il clero per rientrare nel secolo, e si fé a domandare la sua porzione fra i dominii della famiglia. Eberardo il Barbuto, di lui cugino, lo investi allora mercè-un accomodamento conchiuso ad Urach nel i4j3 della contea di Montbeliard e delle signorie della Franca-Contea e d’Alsazia. Essendo però i suoi dominii divenuti oggetto della cupidigia di Carlo duca di Borgogna, questo principe, dopo averlo imprigionato nel 1/Ì75, si recò innanzi a Montbeliard, e la strinse d’assedio. La resistenza ch’egli incontrò in questa sua spedizione fece si che pensasse di condurre Enrico su di una montagna rimpetto al castello, dove fattolo sedere sopra un tappeto di velluto nero, annunciò in tal modo agli assediati, come lo avrebbe fatto decapitare se non si arrendevano; però tale apparecchio, benché fosse ripetuto più volte, noo ¡smosse punto la fedeltà del comandante della piazza. 11 duca allora scorgendo che tale stratagemma non gli riusciva, levò il campo; ma la positura in cui avea posto il conte Enrico produsse siffatta impressione nel di lui animo, che gli restò indebolita la mente per tutto il resto de’ suoi giorni. Ricuperata la libertà, egli cedette il governo di Montbeliard al fratello, non riservandosi che le signorie d’Alsazia ed una pensione. Le nuove aberrazioni della sua ragione determinavano poscia Eberardo il Barbuto a rinchiuderlo l’anno 1490 nel castello d’Urach, ov’egli cessò di vivere nel i5ig. Per buona ventura il ramo della famiglia di Wurtemberg fu conservato ne’figli suoi; perocché i due Eberardi, che gli erano uno cugino e l’altro fratello,