DEI DUCHI DI WOLGAST 403 BOGISLAO IV, ovvero V e BARNIMO III. j326. BOGISLAO succedette in tenera età insieme con BARNIMO suo fratello minore al duca Wratislao loro padre, sotto la tutela di Barnimo il Grande, che fu poscia duca di Stettin. Allora Enrico duca di Mecklemburgo voleva trar profitto dalla sua minorennità per ¡spogliarlo dell’isola di lìugen, della quale si fé’investire dal medesimo re Cristoforo, dal cjuale il padre di Bogislao avevaia ricevuta; ma Barnimo difese gl’interessi de’suoi pupilli colle armi alla mano, e costrinse il duca di Mecklemburgo a rinunziare alle proprie pretensioni. Nel i348 egli ottenne dall’imperatore Carlo IV l’investitura delia dignità di gran cacciatore dell’ impero, inerente al titolo di principe di Ru-gen. Nel 13(53 Carlo gli fé’l’onore di dargli in isposa la propria figlia Elisabetta; e tre anni dopo Bogislao eseguì il compartimento de’suoi stati tra i due figli di suo fratello, ri- Duchi di Stettin vario ch’ei si fosse ritirato già da gran tempo. Lasciava morendo il figlio che or segue, ed una figlia, di nome Ma-tilde, che sposò Giovanni signore di Werle. BARNIMO IV, ovvero il GRANDE. i345. BARNIMO, succeduto ad Ottone suo padre nel ducato di Stettin, si unì nel i348 coi duchi di Wolgast, Bogislao^ Barnimo e Wratislao, detto il Monaco, per recarsi a trovare a Znaim l’imperatore Carlo IV, che loro concedette l’investitura de’propri ducati. Nel 1357 ®ar" nimo entrò in possesso della contea di Gulzkow, già vacante per la morte del conte Giovanni ,mancato senza figliuoli; e nel i36o fondò presso Stettin una certosa, appellata oggidì il castello d’Óderburgo. Avendo poi Luigi il Romano, elettore di Brandeburgo, tentato nel 1361 di violare il trattato conchiuso nel 1338 fra la sua casa e quella di Bar-