DEI MASTRI PROV. DELL’ ORD. TEUT. EC. 663 di ¡Neumulil, il commendatore, unito ai Livoni, a’29 giugno si recò a dar loro battaglia, li costrinse a levar l’assedio, ed uccise loro più di quattromila uomini. Dopo si felice avvenimento, i cavalieri fecero in Lituania un guasto indicibile. Nel 1299 il mastro provinciale concedette grandi privilegi alla città di Lubecca per favorire il commercio di essa in Livonia ed in Russia. Il gran-mastro dell’ordine Teutonico si recò -nel i3o2 in Livonia per tentare di richiamarvi la pace, ma tutto fu inutile: vi lasciava partendo un rinforzo di cinquanta cavalieri. Essendo stato dagli abitanti distrutto il castello' di San-Giorgio, situato nella città di Riga, ed ove tenevano residenza i mastri di Livonia, gli abitatori stessi nel i3o6 s’accomodarono coll’ordine, contandogli a titolo di risarcimento la somma di ottocento marchi. Ignorasi se Goffredo morisse in Livonia, ovverossia fosse dal grai.-mastro richiamato. XKVL GERARDO di JOCKE. 1307. GERARDO, da qualche scrittore appellato anche CORRADO, rbevette soccorsi dalla Prussia nell’anno successivo alla sia elezione, e ne trasse partito col prendere la città di Plekow, donde se ne tornò carico di molto bottino. Questo avenimento costringeva i Russi a venire alla pace, o, a mc^io dire, ad una tregua. 11 defunto arcivescovo Giovanni di Schwerin, la città di Riga ed il vescovo d’Oesel avevano innalzata al pontefice una lunga serie di accuse contro il procedere dei cavalieri Teutonici, poco dopo che la guera civile crasi cominciata: accuse delle quali molte erano fondatissime, ma molte eziandio calunniose e del tutto tssurde. Non troviamo che questo libello abbia prodotto venn effetto sin all’anno i3o8, nel quale l'arcivescovo Eederco, che si teneva ad Avignone, rinnovò le medesime querel^ aggiungendone anche di nuove. Era questa l’epoca in cuicol maggior calore si trattava il grande processo dei Templat- ond’egli evidentemente sperava di avviluppare anche i Tutonici nella medesima proscrizione, l’erò nonostante tutte -ueste sollecitazioni non altro potè ottenere che una bolla U Clemente V emessa ad Avignone nel 19 giugno i3og, laquale ordinava si facessero inda-