CRONOLOGIA STORICA ENRICO il GIOVANE. iio3. Morto che fu Enrico il Vecchio, Gertrude sua sposa avendo dichiarato ch’era incinta, ebbe il rammarico di vedere che coloro i quali aveano interesse di non crederlo, asserissero ch’ella noi fosse realmente e che si.valesse dell’astuzia per solamente parerlo. Avendo poi Gertrudd somministrate prove indubbie della sua gravidanza, ed essendosi infatto poco tempo dopo sgravata, essi cangiarono armi e sparsero voce che ad una figlia, cui aveva posta al mondo, avess’ella sostituito il figlio d’una cuciniera, nato nello stesso tempo. Il più zelante nello spargere siccome supposto il figlio di Gertrude era Corrado conte di Vettin, nipote di Enrico il Vecchio, coll’intendimento di farsi porre nel possesso della Misnia. Per conseguenza egli era mestieri che il feudo di Misnia avesse da dieci anni cangiata natura, e di femminino fosse divenuto maschile; poiché il sesso di Gertrude non le avea impedito di succedere al proprio fratello. Checché ne sia, Gertrude trionfò delle sue dicerie, e proseguì a governare il margraviato siccome tu-trice dtd proprio figlio tìnch’egli ebbe raggiunta l’età maggiore. Enrico il Giovane, che così venn’esso appellato, non ebbliò punto, allorché fu in istato di vestir l’armi, l’ingiuria che Corrado e le sue genti gli aveano fatta calunniando i suoi natali, e pregò i suoi vassalli cho lo aiutassero a vendicarsi, nel che fu servito conforme a’ suoi desideri. Eldolfo officiale di Corrado, che aveva più d’ogni altro prestato appoggio alle dicerie del suo signore, caduto essendo fra le loro mani, ebbe il naso e la lingua mozza e gli occhi cavati. Anche a Corrado toccò la sua, poiché il giovane Enrico, intimatagli la guerra, lo fé prigioniero, e lo rinchiuse, così narra la cronaca di Montesereno ovvero di Petersberg, in un letto (verisímilmente una gabbia) di ferro, ov’ ei lo ritenne e lo aggravò di mali. Aggiunge poi lo stesso cronista che il margravio Enrico il Giovane terminava i suoi giorni nel 1127; ma esso s’inganna a partito su questo rapporto, confondendo Enrico di Misnia con Enrico di Stadc, di cui l’annalista sassone colloca infatti la morte nel n27. Quanto poi all’altro, egli attesta che morì